Fantastico, danzante e cosmogonico sono i tre aggettivi che meglio descrivono il doppio appuntamento del direttore musicale onorario del San Carlo, maestro Zubin Mehta, sul palco del massimo teatro cittadino mercoledì 11 settembre alle 20 e giovedì 12 alle 18 alla guida della Israel Philharmonic Orchestra, prestigiosa compagine, tra la più apprezzate al mondo, della quale il musicista indiano è direttore musicale dal 1977.
Mercoledì insieme con la Sinfonia concertante in si bemolle maggiore per violino, violoncello, oboe, fagotto e orchestra Hob 105 di Haydn, a dominare la locandina saranno “La Valse” di Ravel e “Symphonie Fantastique op.14” di Berlioz, mentre giovedì è prevista e attesissima l’esecuzione dell’imponente Sinfonia n. 3 in re minore di Mahler, in cui, con Il contralto solista è Gerhild Romberger sarà impegnato il Coro femminile e Coro di Voci Bianche del Lirico di Napoli, rispettivamente diretti da Gea Garatti Ansini e da Stefania Rinaldi.
La pagina “a programma” di Berlioz si configura come narrazione di un “episodio della vita d’un artista”, dello stesso compositore e dei suoi tormentati amori, prima quello non corrisposto per l’attrice irlandese Harriett Smithson, poi per la pianista Marie-Félicité-Denise Moke, la quale in procinto dì convolare a nozze con Berlioz, sposò invece Camille Pleyel.
L’ennesima delusione indusse il musicista a riprendere il progetto della “Fantastica”, in cui si narra di allucinazioni prodotte dall’uso di oppio da parte di un artista che giunge ad avvelenarsi per amore.
Nato per un balletto di Diaghilev che però rinunciò a realizzarlo, “La Valse” ha origine come brano per pianoforte solo di Ravel, per poi essere arricchito per due pianoforti e infine, con la maestria impareggiabile di strumentatore, per orchestra.
Nelle parole di Ravel il brano evoca atmosfere viennesi: «Nubi tempestose lasciano intravedere, a sprazzi, delle coppie che danzano il valzer: quando lentamente si diradano, si distingue un’immensa sala popolata da un folla volteggiante»
Di creazione del mondo narra invece la Sinfonia n.3 in re minore di Mahler, partendo dalla nascita del mondo vegetale, fino a quello animale, alla creazione dell’uomo fino al dialogo con la sfera celeste e con il divino.
Tutto il programma della Terza è articolato nell’ascolto di ciò che la natura, l’amore e Dio raccontano all’uomo.
Il doppio appuntamento sinfonico sancarliano rientra nel progetto Concerto d’Imprese ed è tappa di spicco del tour di Mehta con la IPO.
Il concerto inaugurale della Israel Philharmonic fu diretto il 26 dicembre 1936 da Toscanini, invitato dal fondatore dell’orchestra, Bronislaw Huberman, che aveva portato e porterà in salvo i musicisti ebrei del mondo nella “Terra dei Padri”.
Il sodalizio di Mehta con la IPO nasce in modo “esplosivo” durante la Guerra dei Sei giorni, il maestro indiano ha all’inizio della tournée raccontato al Corriere della Sera: «Ero in tournée con Casals, capii che dovevo subito tornare in Israele. All’interno dell’aereo non si stava comodi. Prima dell’atterraggio venni a sapere che ero seduto su un sedile contenente una cassa di munizioni. L’intero apparecchio ne era zeppo».
Zubin Mehta e la Israel Philharmonic Orchestra: Doppio appuntamento fantastico, danzante e cosmogonico
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