Vermeer e la Musica- l’Artista

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Vermeer è uno dei personaggi più affascinanti dell’arte europea, non solo per i suoi dipinti enigmatici e straordinariamente belli, ma anche perché si conosce relativamente poco di lui, purtroppo non ha lasciato resoconti della sua vita e ciò che sappiamo è stato pazientemente ricostruito nel corso dei secoli, basandosi su diari e documenti sparsi e ritrovati per tutta l’Olanda.
Jan Vermeer nacque a Delft nell’autunno del 1632, unico figlio maschio e secondogenito, suo padre si era formato lavorando la seta prima ad Amsterdam e dopo a Delft, cittadina vicino la costa olandese. Verso la fine degli anni 20 del 1600 il padre cominciò a commerciare dipinti, e successivamente intorno al 1630 aprì una locanda.
Delft era una delle città più piccole della provincia olandese e la sua prosperità derivava dalle floride fabbriche di tele, stabilimenti di produzione della birra e soprattutto fabbriche delle tipiche porcellane.
Jan trascorse i suoi primi anni nell’osteria di famiglia, la “Volpe volante” nome ricavato dal cognome del padre Vos= Volpe.
Nel 1640 quando Jan aveva 8 anni il cognome della famiglia cambiò per motivi che rimangono ignoti in Vandermeer, che venne successivamente accorciato in Vermeer.
Nello stesso periodo i suoi genitori riuscirono ad acquistare una locanda più grande e migliore, più precisamente una locanda illustre nella piazza principale di Delft, luogo frequentato dai cittadini della classe benestante della società del tempo.
A quel tempo in Olanda, è noto, che ci fosse un grande interesse nell’acquisto di opere d’arte, effettivamente la quantità di opere possedute dalle singole famiglie era eccezionale, anche i viaggiatori nei loro diari di viaggio, raccontavano che in Olanda, tutti, dai macellai ai panettieri, possedevano nelle loro case svariati dipinti appesi alle pareti.
Jan ad un certo punto decise non solo di ammirare l’arte ed aiutare il padre nel vendere i quadri, ma di sperimentarsi nel crearla.
Vermeer padre morì nel 1653 e tutti si aspettavano che Jan portasse avanti l’attività di famiglia, ed invece egli venne ammesso nella Coorporazione di San Luca, che a quel tempo rappresentava un prerequisito per la carriera di artista professionista.
Era richiesto per l’appunto un periodo di apprendistato di almeno 6 mesi presso la bottega di un maestro-pittore, che faceva parte della congregazione, in quanto erano proprio queste coorporazioni che accreditavano gli artisti e che regolamentavano le loro attività commerciali.
Sicuramente anche il giovane Vermeer avrà imparato a dipingere in queste congregazioni, anche se nessun resoconto ci è pervenuto di questo periodo della sua vita.
In realtà questa è una delle cose affascinanti che distinguono Vermeer dagli altri artisti, e più precisamente il fatto che egli cominciò la sua carriera non tanto come pittore di scene d’interni o di panorami di Delft, ma come pittore storico, cioè cominciando a dipingere scene bibliche e mitologiche, un esempio è il Cristo in casa di Marta e Maria che è uno dei primi ed anche il più grande dei suoi dipinti. 

 Gabriella Spagnuolo  

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