Un clarinetto e due geni: Mozart e Brahms a Villa Campolieto

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Un anno incomincia e una rassegna si conclude; con un concerto del Quartetto Savinio con il clarinettista Luca Sartori, giovedì 3 gennaio alle 18 in  Villa Campolieto termina “Natale in Villa 2018”, festival della Fondazione Ente Ville Vesuviane.
In programma figurano il   quintetto con clarinetto di Wolfgang Amadeus Mozart K 581 e il quintetto di Johannes Brahms Op. 115.
In occasione della visita guidata alla residenza nobiliare vanvitelliana del “Miglio d’oro”, si potrà ammirare la collezione permanente di presepi della Fondazione Ente Ville Vesuviane.
Benché a un secolo di distanza, il compositore amburghese si lasciò influenzare dalle architetture dell’analogo mozartiano composto nel 1789.
Il Quintetto per clarinetto e quartetto d’archi K. 581 vede la luce in un periodo di grandi difficoltà economiche del genio salisburghese e segue quel periodo di scintillante prolificità che, pochi mesi prima, aveva prodotto le ultime tre sinfonie.
«Sono in condizioni che non augurerei al mio peggior nemico, e se voi, ottimo amico e fratello, m’abbandonate, sarò purtroppo, e senza alcuna colpa da parte mia, perduto con la mia povera moglie ammalata e i bambini. L’ultima volta che mi trovai con voi fui sul punto di aprirvi il cuore… ma il cuore mi mancò. (…) Se conoscete a fondo il mio cuore, sentirete tutto il dolore che ciò mi procura. Il destino mi è purtroppo così avverso, ma qui a Vienna soltanto, da non consentirmi di guadagnare nulla, con tutta la migliore volontà» scrive Mozart all’amico Puchberg, implorando un ennesimo prestito.
La possibilità di comporre un quartetto con un clarinetto solista, dedicandolo ad Anton Stadler, virtuoso dello strumento e molto apprezzato a Vienna, giunge quanto mai opportuna e la pagina, strutturata canonicamente in 4 tempi, appare come un’ode alla cordialità e all’amicizia, con un Larghetto di grande cantabilità e i tempi brillanti che esaltano il virtuosismo senza rinunciare all’eleganza.
Datato 1891, il Quintetto in si minore per clarinetto e quartetto d’archi di Brahms viene composto sotto l’influenza di Richard von Mühlfeld, che il musicista aveva apprezzato nell’esecuzione del concerto per clarinetto di Weber.
Come per quello di Mozart, il quintetto brahmsiano è ispirato dall’amicizia per un virtuoso, e con un’analogia quasi inquietante, come per Mozart anche per il genio amburghese esso viene alla luce negli ultimi anni di vita dell’autore, e con meditata tristezza, nei quattro tempi della pagina brahmsiana è ben percepibile una dolente serenità di commiato, che non troviamo nel Mozart trentatreenne, tutt’altro che rassegnato.

Mariapaola Meo

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