Fra tutte le arti la musica è senza dubbio la più viva, ha infatti bisogno di un interprete per potersi mostrare ai suoi fruitori ed è inoltre la più mutevole, poiché si veste di nuovo colore ad ogni esecuzione. Eppure vi sono alcuni brani musicali che sembrano essersi congelati nel tempo; si tratta dei repertori popolari sia di memoria orale che ascrivibili alla tradizione cosiddetta “colta”, categoria ormai considerata superata dalla moderna musicologia, che si riferisce esclusivamente al supporto di conservazione: la scrittura.
Nel meridione, e in Campania in particolare, il repertorio popolare è particolarmente vivo ed apprezzato, probabilmente perché proprio a Napoli nacque la villanella, forma musicale del Rinascimento dalla tematica amorosa, basata sul metro dello strambotto, distico di ottonari, cui si aggiunge un verso di ritornello.
La prima raccolta manoscritta di villanelle risale al 1537 e contiene brani di autori anonimi napoletani; del 1541 è invece la prima raccolta a stampa del compositore Giovanni Domenico del Giovane da Nola, edita a Venezia, patri del celebre Adriano Willaert, primo compositore non napoletano a cimentarsi nella composizione di villanelle (1544).
Per coloro i quali volessero assistere ad una esecuzione filologica, rispettosa dunque della prassi storico-musicale, di villanelle e brani strumentali destinati alla famiglia dei pizzichi, principi del Rinascimento, si segnala il concerto che andrà in scena domenica 29 luglio presso il Quadriporto del Duomo di Salerno alle ore 21, costo del biglietto 7€. Renata Fusco, cantante ed attrice, interpreterà le villanelle curando gli aspetti tanto aulici quanto popolari che caratterizzano questo repertorio al quale ha dedicato la sua carriera; ad accompagnarla il maestro Massimo Lonardi, al liuto e alla direzione strumentale, Sara Palmisano, alla tiorba, Valerio Celentano e Angelo Gillo, alle chitarre barocche. Tra i brani si ascolteranno le celebri “Vorrai crudel tornare”, “Che sia malditta l’acqua”, “Madonna tu mi fai lo scurrucciato” e brani strumentali di autori partenopei o di ispirazione napoletana.
Emma Amarilli Ascoli
Foto di Emanuele Ferrigno