Quando il movimento danzato, costituito da gesti essenziali, sostituisce le parole conduce nel luogo dell’espressione primaria di emozioni e pensieri.
Lo spettatore si perde nell’essenza del movimento lasciandosi influenzare dal fluire dell’energia e della dinamica del movimento stesso.
Un luogo spoglio/grezzo accoglie e propone come in un rilievo i danzatori che colmano, sostituiscono, muovono il vuoto dello spazio attraverso la dinamica e gli incastri dei loro corpi; un tempo veloce per l’uomo lento per la donna, movimenti e gesti ampi per lui minimali per lei, lei in assenza di peso e lui l’opposto, un continuum di movimenti costituito da infiniti inizi, le luci che scoprono lo spazio indefinito lasciando in ombra le corporature danzanti.
Milena & Michael del coreografo israeliano ormai residente in Francia Emanuel Gat co-costruito con i danzatori interpreti Michael Loehr e Milena Twiehaus è il duo, come sottolinea lo stesso coreografo, basato sull’incontro di due persone attraverso la danza, la danza per la danza, il rapporto creato tra le persone.
Emanuel Gat afferma che “la coreografia riguarda l’infinita ricerca di una nuova strada per rispondere sempre alla stessa domanda”.
Altra pièce presentata al Teatro San Ferdinando di Napoli il 10 e 11 febbraio 2018 sempre del coreografo israeliano Emanuel Gat è Sacre, così come insito nel titolo è una rivisitazione dell’opera di Stravinskij.
Cinque danzatori in scena in un continuo sensuale movimento, legato ad un tappeto rosso che richiama l’essenza primordiale e rituale dell’opera originale, rielaborandolo attraverso il movimento basilare della salsa.
I passi della danza cubana sono smontati e riassemblati per creare una coreografia leggera e al tempo stesso complessa, dai colori caldi, fluida e corposa.
Come sottolinea nella sua presentazione lo stesso Emanuel Gat “sul tappeto rosso, questo Sacre sviluppa tutta la passione, tutta l’energia vitale, incandescente e dalla brutale sensualità”. Un’orgia del movimento sensuale incessante intrecciante, fatto di coppie che si compongono e successivamente si smembrano, in un contrasto e sfida della sensualità perenne, la ricerca del centro per mostrarsi/offrirsi/unirsi all’altro; la rilettura si fonda più che sul concetto di sacrificio su quello di azione.
Il Sacre nato nel 2004 ha vinto nel 2006 il prestigioso premio Bessy Award al Lincoln Center di NY, è ricreato nel 2015 durante la residenza artistica a Montpellier Danse, interpretato splendidamente e trasmettendo passione e emozioni da Emanuel Gat, Michael Loehr, Genevieve Osborne, Rindra Dianor, Karolina Szymura.
La leggerezza del gesto danzante di Emanuel Gat
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