Seconda serata al RavelloFestival 2017 con la danza d’autore, in scena lo spettacolo Le Sacre du Printemps con la compagnia canadese Marie Chouinard l’11 luglio 2017.
Un balletto realizzato nella primavera del 1993 che segna il percorso creativo della coreografa Marie Chouinard, che si è imposta sulla scena internazionale già alcuni anni prima.
In questo spettacolo la coreografa non parte dal gesto, dalla linea, dal fluire dell’energia per creare una concatenazione di movimenti, un dialogo ritmico, ma si fa condurre nella realizzazione dalla musica.
Coreograficamente l’anelito alle origini, all’archetipo, al tribale, allo spirito vitale, elementi conduttori nelle note originarie di Stravinskij e di tutti coloro che hanno creato questo mito/balletto, è leggibile e non viene tradito, piuttosto viene sviluppato in senso astratto anzichè
narrativo.
Anche le immagini della coreografia originale emergono divenendo materia fluida inserita nel nuovo racconto.
Nel Sacre della Chouinard non si può leggere una narrazione diacronica ma gesti narrativi sincronici che restituiscono la bramosia della scintilla iniziale della vita.
I danzatori tutti sono unici anche nei gruppi di insieme, ma esprimono la dualità che rende possibile l’esistenza di GEA.
Su un suono meccanico, esseri striscianti emergono dall’oscurità, si espandono, esplorano come neo-nati l’albeggiare dell’essere sino a giungere all’incontro erotico, al mostrare le proprie peculiarità sulla passerella per essere scelti.
All’inizio delle note del Sacre il rito orgiastico-dionisiaco della vita ha inizio: simboli fallici, caproni dionisiaci, tori minoici, selvaggi energici riti tribali, anemoni dell’aria, eros e thanatos, savane gremite di animali mitologici, sino a giungere alla sublimazione e ricanalizzazione dell’eccesso di energia vitale tramite l’estasi. Una coreografia affastellata di soli duo trio insiemi, fabbricata sul gesto nato dall’immaginario sonoro scambiato da un danzatore all’altro.
Nelle note coreografiche Marie Chouinard afferma che «Non c’è storia nel mio rito nessuno sviluppo, nessuna causa ed effetto. Solo sincronicità. Tutti tendono a quel ‘primo momento’ che ha fatto seguito alla prima apparizione della vita. La nostra Sagra cerca di interpretare quel momento, prima del quale avrebbe potuto esserci solo una straordinaria esplosione di luce, un lampo».
Intuizione rivelatasi fondamentale della direttrice artistica del RavelloFestival Danza Laura Valente è stata quella di coniugare agli spettacoli momenti di formazione in residenza, con il segmento formativo del progetto Abballamm’! a cui partecipano giovani danzatori provenienti dai centri di eccellenza riconosciuti dal Mibact e dalla Regione Campania, e da quest’anno, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e l’Accademia Nazionale di Danza.
La coreografa Marie Chouinard ha seguito per tre settimane in residenza formativa i giovani danzatori per avvicinarli alla sua modalità coreografica, utilizzando la storica coreografia Les 24 Préludes de Chopin del 1999.
Il laboratorio/spettacolo ha visto i danzatori in scena sul palco del Belvedere di Ravello alle 19.30 dell’11 luglio, prima dello spettacolo della compagnia canadese, creando un legame e un’attesa.
I giovani danzatori hanno restituito attraverso i solo i duo e gli insieme il senso coreografico, leggero e intrigante, accattivante e con l’energia creativa propria della coreografa Marie Chouinard attuale direttrice della Biennale Danza 2017/2020.
Momento dopospettacolo ha visto l’assegnazione di un riconoscimento per l’impegno e la passione profusa per la promozione e divulgazione della danza a Laura Valente e a Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione Ravello, da parte del dott. Gennaro Stroppolatini, mecenate infaticabile e presidente dell’Associazione Amici di Palazzo San Carlo; il graditissimo oggetto artistico è stato consegnato dal Console Generale di Spagna del Sud Josè Luois Solano.
Inno alla vita sul Belvedere di Ravello nel Sacre di Marie Chouinard
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