Una vera ovazione al debutto in prima nazionale al Napoli Teatro Festival Italia, per un’attrice di classe, carismatica, affascinante nella sua lunga mise, che incarna i mille pensieri e le riflessioni di una donna giunta “oltre la soglia dove il corpo avvizzisce e il volto gioca tiri crudeli”. Licia Maglietta è Clotilde in Amati Enigmi, uno spettacolo da lei scritto, diretto ed interpretato, “una sorta di confessione o dialogo per voce sola”, ambientato in una notte di Capodanno, notoriamente un giorno in cui si guarda al passato, si tirano le somme, si stilano bilanci e ci si avvede delle mancanze e delle assenze. Tratto dall’omonimo romanzo di Clotilde Marghieri, scrittrice e giornalista napoletana, è andato in scena da mercoledì 7 giugno 2017 al Teatro Sannazaro; assieme all’interprete magnifica ed intensa, in scena c’è Tiziano Palladino al mandolino che la supporta nell’incedere lucido dentro ed intorno a sé; in questo finale di partita in cui sarebbe facile essere cinici ma che invece diventa (ultima?) possibilità di interpretare il disegno e scoprire il significato del proprio destino. La scrittura intelligente, elegante, non convenzionale, velatamente malinconica, acutamente ironica di Clotilde che diede alle stampe questo libro nel 1974, all’età di 77 anni, aggiudicandosi il Premio Viareggio, viene interiorizzata e diviene rievocazione intima di amicizie, fondamentali per nutrire la mente; dei rapporti con la famiglia, delle relazioni avute, lasciate e quelle non più necessarie. Ma anche ripensamenti sulla giovinezza, sul trascorrere del tempo, sullo iato insanabile tra vita e letteratura, sul valore incommensurabile dell’Arte, sulla solitudine e sulla avvicinarsi della morte. Clotilde, arrivata alla “grande età”, parlando ad un misterioso interlocutore, il giovane e seducente Jacques, tesse e ritesse momenti, pensieri, ricordi, con dialoghi incrocianti ieri e l’oggi, quasi un rivivere per intendere e ancora poi discetta sulle passioni che non si spengono mai, piuttosto si travestono con comportamenti che il pudore e il buongusto impongono… Le visioni letterarie dell’intellettuale partenopea, quasi sconosciuta, come altri grandi scrittori di quel periodo, assumono una forma accattivante, eloquente, e Licia Maglietta espressiva, ammiccante, pose languide, mani danzanti, struggente e disincantata sa penetrare nelle pieghe del testo che rivela una anima nell’ultima stagione della vita, lontana dal concetto tipico che legge questo momento come finitudine e desolazione. La vita sta dentro “il pensiero che brilla”. Per quella “fiamma antica” la vecchiaia non esiste, non è mai esistita.
“Amati Enigmi, sottolinea l’attrice, sono quasi tutti gli esseri che abbiamo incontrato, conosciuto, disconosciuto, e tali restano finché, forse nel ripensarli e interrogarli, a passioni spente (ammesso che queste davvero si spengano mai del tutto) qualche cosa ci rivelano di loro, rivelando meglio anche noi a noi stessi”.
Con le luci di Cesare Accetta ed i video di Massimo Maglietta, Amati Enigmi, prodotto dalla Fondazione Campania dei Festival – NTFI, visto ed applaudito venerdì 9 giugno al teatro Sannazaro, per l’occasione stracolmo di spettatori entusiasti.
A bientôt !
Dadadago