Dopo cent’anni Picasso fa ritorno a Napoli con la tela sipario “Parade”

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Sarà la splendida sala da ballo dell’Appartamento Reale del Museo di Capodimonte a ospitare dall’ 8 aprile al 10 luglio 2017 la grande tela/sipario, misura ben 10,60 per 17,25 mt, Parade dipinta da Picasso a Roma nel 1917 con la collaborazione del pittore italiano Carlo Socrate, tempera su tela, e conservata nel Centre Pompidou di Parigi, e per le sue dimensioni esposta solo in rare occasioni al Brooklyn Museum (New York 1984); al Palazzo della Gran Guardia (Verona 1990); a Palazzo Grassi (Venezia 1998) e al Centre Pompidou di Metz (2012-2013).
La mostra Picasso e Napoli: Parade a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo che si terrà tra Napoli e Pompei è l’appuntamento inaugurale del progetto Cento anni dal viaggio in Italia di Pablo Picasso che celebrerà la ricorrenza con diversi eventi e fa parte  dell’iniziativa PicassoMediterraneo del Musée national Picasso-Paris, un evento culturale internazionale che ha luogo dalla primavera 2017 alla primavera 2019. Più di sessanta istituzioni di 8 Paesi hanno ideato diversi progetti di mostre sull’opera «ostinatamente mediterranea» di Pablo Picasso.
«Il progetto “Cento anni dal viaggio in Italia di Pablo Picasso”,  che vede il coinvolgimento diretto di importanti istituzioni culturali italiane, dal Teatro dell’Opera di Roma al Museo e Real Bosco di Capodimonte, alla Soprintendenza di Pompei, alle Scuderie del Quirinale e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma – – ha dichiarato il Ministro Franceschini –  è davvero il modo migliore per rendere omaggio a un grande artista europeo legato in maniera indissolubile al nostro Paese».
Picasso e Napoli: Parade celebra il centenario del viaggio di Picasso in Italia, che vide l’artista a Napoli due volte tra marzo e aprile del 1917 e a Pompei, realizzato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Soprintendenza di Pompei, il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Teatro dell’Opera di Roma, con il contributo della Regione Campania e attraverso la Fondazione regionale Donnaregina per le arti contemporanee e la società regionale Scabec, con la produzione e l’organizzazione di Electa.
Accanto al sipario Parade verranno esposti a Capodimonte i bozzetti eseguiti dall’artista per il balletto Pulcinella insieme a alcune marionette e pupi della maschera napoletana dalla collezione Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte.
Le opere in mostra provengono da diversi musei e collezioni private fra i quali il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, il Musée Picasso Paris, il Museu Picasso Barcellona, la Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, la Bibliothèque Historique de la Ville de Paris, la Maison Jean Cocteau, Milly la Forêt, la Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte (FABA), il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e il Teatro dell’Opera di Roma.
Un’opera, Parade, in cui Picasso abbandona lo stile cubista per le scene, riservandolo ai costumi.
Cocteau dirà che nel balletto Parade non vi è nulla da scoprire, non bisogna andare oltre il mostrato, vuol essere un intermezzo leggero legato al mondo del circo.
Nonostante la brevità del balletto, appena una quindicina di minuti, ha avuto una lunga gestazione, a partire dal 1915 quando viene proposta a Picasso la realizzazione delle scene e dei costumi. Solo nel 1917 al rimprovero di Sergej Diaghilev Picasso e Cocteau per otto settimane sono in Italia, tra Roma e Napoli, per la definizione della produzione dell’intera opera.
«Non dimenticherò mai – scrive Cocteau – lo studio di Roma di Picasso. Una cassetta conteneva il modello di Parade, il suo mobilio, i suoi alberi, la sua baracca...».
Picasso nel suo intenso lavoro mantiene comunque un contatto con gli artisti futuristi presenti a Roma. La prima del balletto Parade avviene il 18 maggio 1917 al Théatre du Chatelet di Parigi, divenendo un’opera manifesto dell’Avanguardia artistica.

L’intero spettacolo Parade è uno spartiacque per il nuovo, l’illusorio, il moderno, nato dal lavoro di equipe degli artisti che ruotavano intorno ai Ballets Russes diretti da Sergej Diaghilev: Cocteau ne tesse la trama, Satie ne costruisce la musica, Massine la coreografia e Picasso scene e costumi.
Diaghilev aveva impostato la creazione dei balletti creati per la sua compagnia come congerie delle idee dei diversi artisti per rendere le performance eventi eccezionali e dirompenti rispetto alle regole ferree dettate dalla cultura e dalla società di massa ormai affermata.
Nello stesso periodo Picasso si recherà a Napoli e nei suoi dintorni per avere l’ispirazione per le scene e i costumi della nuova produzione del balletto Pulcinella realizzato insieme a Stravinskij e Massine, andato in scena all’Opéra di Parigi il 15 maggio 1920. Un balletto che realizza un forte legame con il territorio napoletano e ciò che apparve interessante ai loro occhi dai vicoli vocianti alle messe in scena dialettali e scurrili alla persistenza della maschera di Pulcinella: Massine trae ispirazione per il libretto da un canovaccio napoletano del 1700 ca. I Quattro Pucinella,  Stravinskij ha usato alcuni manoscritti inediti di Pergolesi e Picasso userà l’idea della commedia dell’arte e dei luoghi e dei colori partenopei nella creazione delle sue scenografie e costumi.
Dalle memorie di  Stravinskij sappiamo che i bozzetti originali di Picasso per il fondale che rappresentavano le case dei due rivali in prospettiva angolata che convergono verso una lontana marina  e una serie di praticabili ai lati della scena accoglievano un immaginario pubblico ricreando una delle piazzette napoletane mescolando realtà e finzione, non furono accettati da Sergej Diaghilev che li calpestò affermando che “non ci siamo assolutamente” e solo con grande diplomazia Picasso riuscì ad imporre infine le sue scelte.

L’Antiquarium di Pompei accoglierà invece i costumi del balletto disegnati dall’artista, che fu a Pompei nel marzo del ’17.
A conferma dell’influsso dell’iconografia teatrale sull’arte di Picasso e per celebrarne la passione per la maschera, i costumi saranno messi a confronto con una raccolta di maschere africane, insieme a una scelta di reperti archeologici dal sito, tra cui un gruppo di maschere teatrali, per la maggior parte inedite (antefisse, lastre a rilievo, erme, statue…). Il confronto inedito fra i riferimenti antichi e l’arte nègre è sottolineato a Pompei dal magnifico bozzetto del quadro manifesto del cubismo Les demoiselles d’Avignon dipinto nel 1907 e esposto per la prima volta con grande clamore nel 1916.

Il Museo di Capodimonte ha programmato per l’occasione una serie di eventi collaterali tra cui cinque concerti con il Conservatorio San Pietro a Majella, una coreografia inedita dedicata al balletto di Rosalba Quindici, e un performance creata e interpretata da Valeria Apicella.
Il Teatro Grande di Pompei ospiterà il 27, 28 e 29 luglio 2017 due balletti con la coreografia di Leonide Massine: Parade su musica di Erik Satie e Pulcinella su musiche di Stravinskij, entrambi interpretati dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Il progetto Cento anni dal viaggio in Italia di Pablo Picasso prevede il 10 aprile 2017 al Teatro dell’Opera di Roma una serata dal titolo Picasso a Roma cento anni fa – partitura d’arte, danza e genio che ricorda la serata del 10 aprile 1917, quando, nel ridotto del Teatro Costanzi, fu allestita una mostra di opere della collezione di Leonid Massine a cui partecipò Picasso, per la prima volta esposto a Roma, insieme a Balla, Depero, Prampolini, Stravinskij, Cocteau e lo stesso Massine.
Il 21 settembre 2017, le Scuderie del Quirinale inaugureranno la grande mostra Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925 in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, il Museum Berggruen di Berlino, la Fundació Museu Picasso di Barcellona, il Guggenheim, il Metropolitan Museum di New York e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma. La mostra, che vedrà esposte oltre 100 opere dell’artista, approfondirà la produzione di Picasso immediatamente successiva all’esperienza italiana, documentando l’impatto a lungo termine di questo viaggio sulla sua formazione: dalle suggestioni neoclassiche ispirate alla scultura antica, al Rinascimento romano, fino alla scoperta della pittura parietale di Pompei.
La mostra prevede anche l’esposizione del sipario Parade nel salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini.

Tonia Barone

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