Al Trianon si ricomincia con Peppino Di Capri e Moni Ovadia

0

Il Trianon Viviani si prepara a dare il via alla nuova stagione teatrale 24/25 con un programma ricco di eventi straordinari, celebrando la grande musica napoletana e la cultura contemporanea.
Tutto questo nonostante una drastica riduzione dei fondi che, tuttavia, non ha impedito un cartellone di qualità in grado di abbracciare generi artistici che si muovono tra tradizione e innovazione.
L’apertura è affidata a un gala’ imperdibile dedicato a Peppino di Capri vera icona della musica italiana che calca le scene dagli anni ’50 da cantante, pianista e attore.
Ha al suo attivo una vittoria al Festival della Canzone Napoletana (nel 1970, con la canzone Me chiamme ammore) e due al Festival di Sanremo (1973 con “Un grande amore e niente più” e nel 1976 con “Non lo faccio più”). Tra i suoi più grandi successi anche “Champagne”, “E mo e mo”, “Roberta”, “Let’s Twist Again” e “St. Tropez Twist”.
La serata è scritta da Massimo Andrei e Marisa Laurito, direttrice artistica del Trianon, con movimenti coreografici a cura di Marica Pennacchio. La regia e la scenografia sono affidate a Bruno Garofalo.
Ad accompagnarlo sul palco ci saranno artisti di grande calibro come Eugenio Bennato, Giovanni Block, Rosa Chiodo, Flo, Enzo Gragnaniello, Lorenzo Hengeller, Ciccio Merolla, Pietra Montecorvino, Dario Sansone e Marco Zurzolo, insieme a ospiti speciali in video.
La produzione è curata dal Trianon Viviani e l’evento è sostenuto dalla Fondazione Banco di Napoli e dalla Fondazione Campania Festival. Questo evento è già tutto esaurito da un mese, a testimonianza dell’amore del pubblico per Peppino di Capri e la sua musica.
Sabato 26 ottobre sarà di scena Moni Ovadia in “Carta bianca. Una candela nel buio”.
Il celebre attore e drammaturgo presenta un recital-monologo inedito, accompagnato da Faisal Taher al canto e oud, e Ziad Trabelsi con oud e live electronics. La performance si snoda tra letture e storie, offrendo una riflessione profonda sulla società contemporanea e sull’identità dei popoli, in un viaggio emotivo e culturale unico.
Moni Ovadia è davvero un artista straordinario, capace di unire cultura e impegno sociale in modo originale. Il suo approccio al teatro yiddish non solo preserva una tradizione ricca, ma la rende anche accessibile e rilevante per le nuove generazioni. Il suo recital promette di essere un’esperienza coinvolgente, piena di riflessioni profonde e storie affascinanti che risuonano con le sfide contemporanee. È un’occasione imperdibile per chi ama il teatro e la cultura.
Domenica 27, infine, toccherà all’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli esibirsi nello spettacolo “Musica dei Quartieri” in occasione del decennale della sua fondazione.
L’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli di Napoli è un progetto artistico e culturale ispirato al sistema pedagogico-musicale creato in Venezuela da José Antonio Abreu.
Questo sistema, noto come “El Sistema”, mira a organizzare l’educazione musicale e a promuovere la pratica collettiva della musica attraverso orchestre sinfoniche e cori, come mezzo di sviluppo della comunità.
L’OSQS coinvolge bambini e ragazzi di diverse estrazioni sociali ed etniche, offrendo loro un percorso formativo unico che utilizza la musica come strumento di educazione e aggregazione. Questo è particolarmente significativo in un’area come i Quartieri Spagnoli di Napoli, spesso caratterizzata da disagio sociale e abbandono scolastico.
Diretta dal maestro Giuseppe Mallozzi, l’Orchestra conferma il suo impegno sociale. Questo progetto coinvolge circa cinquanta giovani in un percorso formativo e di cittadinanza attiva, e il concerto ripercorre la storia musicale dell’orchestra, evidenziando il suo ruolo cruciale nella comunità.
Il merito di questo interessante progetto va senza dubbio al suo artefice Giuseppe Mallozzi.
Nato a Napoli il 1° marzo 1955, Mallozzi un direttore d’orchestra con una solida formazione musicale. Ha studiato nei Conservatori di Napoli e dell’Aquila, nonché all’Accademia Musicale Pescarese, con importanti maestri come Carmine Pagliuca e Franco Donatoni. Oltre alla musica, ha studiato Filosofia, Teologia e Demoetnoantropologia.
Fondatore e direttore artistico dell’Associazione Musicale Prisma di Napoli, ha realizzato progetti musicali per soggetti svantaggiati, collaborando con varie istituzioni. Ha diretto opere di compositori del ‘900 e ha partecipato a numerosi progetti educativi e concerti. È stato docente in diversi conservatori e ha diretto orchestre giovanili.
Un weekend di eventi che promette di emozionare e coinvolgere, rendendo omaggio alla tradizione musicale napoletana e al dialogo interculturale. Imperdibile occasione per partecipare a serate di grande spessore artistico.

Franco Milone

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.