La forza del sorriso del giapponese Tanino al Teatro Bellini

0

La forza del sorriso. È il titolo, in italiano, che ben inquadra la doppia scena dello spettacolo “The fortress of smile” del giapponese Kuro Tanino, al teatro Bellini che ha ospitato la pièce del regista e drammaturgo giapponese.
L’amore filiale, da una parte del palcoscenico, là dove un’anziana signora, aiutata dal figlio e dalla nipote, fa i conti con la vecchiaia e la solitudine. Dall’altra alcuni vivaci pescatori che si incontrano per bere e divertirsi.
Ed è la forza del sorriso a sorreggere i dialoghi che si alternano in due stanze iperrealistiche che fanno da set a due storie parallele e intrecciate. Il figlio, che si prodiga nel sostenere la madre novantenne oramai malata, si scontra con l’intolleranza della nipote che mal sopporta questo stato di cose.
Anche nella stanza attigua, i pescatori impegnati a preparare le loro cene e a trovare un minimo di conforto nell’alcool, trovano la loro resistenza alla fatica del vivere nel sorriso di conversazioni usuali ma intrise di un realismo che colpisce lo spettatore.
Umorismo e situazioni surreali si intrecciano nelle due storie che abbracciano vite apparentemente lontane ma che rappresentano la stessa uguale necessità: la leggerezza, intesa nel senso calviniano del termine, da adottare come antidoto alla noia e al dolore.
“The fortress of smile” è stato un evento che ha aiutato a conoscere la cultura orientale contemporanea. Prova ne sia anche la folta rappresentanza di giovani studenti dell’Università L’Orientale che ha applaudito lo spettacolo accogliendo il senso di modernità che Tanino ha impresso allo spettacolo.
Insomma, cinque lustri di pensieri ed esperienze che, nelle parole del regista giapponese, hanno dato modo di festeggiare un anniversario per il ventennale della compagnia alla ricerca delle origini.

Francesco Milone

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.