Al Teatro San Carlo, appuntamento con gli dei: Jonas Kaufmann in «Die Walküre»

0

Opera che segna una svolta nella poetica wagneriana del Gesamtkunstwerk, Die Walkürie, in scena al Teatro San Carlo a partire dal 16 al 29 Aprile nell’allestimento diretto da Federico Tiezzi vincitore del Premio Abbiati per le  scene di Giulio Paolini e i costumi di Giovanna Buzzi, costituisce un autentica rivoluzione nel teatro musicale.
Seconda opera della grande Tetralogia wagneriana, essa realizza infatti l’entrare nel vivo della rappresentazione totale del Ring des Nibelungen dopo il prologo del Rheingold e allo stesso tempo costituisce l’antefatto della narrazione legata all’apparizione terrena di Siegfried, l’eroe che riuscirà nell’impresa di affrancare le vicende degli uomini liberi da quelle delle spietate lotte tra le divinità. Nella tragica fiaba, per gran parte avvolta nelle tenebre della notte, che vede protagonisti i gemelli Siegmund e Sieglinde, destinati dal dio Wotan a concepire una stirpe da cui nasceranno i nuovi eroi che spargeranno amore sulla Terra ma separati nell’infanzia dalla violenza delle lotte tra popoli rivali e infine ricongiunti nell’amore che supera ogni  legge, Wagner tracciò la direzione alla sua concezione dell’opera totale, nella quale tutte le arti contribuiscono sin dal concepimento di essa alla costruzione del dramma intorno al quale la vicenda narrata si snoda. Fu questo un primo passo verso il nascere di un teatro di regia e non solo di parole, come ben ricordano le note contenute nella Guida all’ascolto elaborata da Daniela Tortora per il Massimo napoletano, le cui porte, chiuse per qualche mese a causa dei restauri, si riaprono finalmente ad un allestimento completo (ma si potrebbe a ragione dire totale), mettendo fine una volta per tutte alle sofferenze della stagione dell’opera in forma di concerto.
Non sono soltanto i due fratelli i protagonisti del dramma, ma un’altra vicenda familiare occupa la parte centrale dell’opera. Quella del contrasto tra la pietas della valchiria Brunilde, che la spinge a provare a mettere in salvo i fratelli/amanti, e la lotta per il potere di Wotan e Fricka, che avrà come esito la morte di Siegmund e la condanna di Brunilde, rea di aver disobbedito al capo supremo degli dei. Nella concezione musicale di Wagner, la narrazione si srotola sul filo della forma aperta e della melodia infinita, pur se indulge in qualche momento a riportarsi alle forme precedenti dell’opera. La tecnica del Leitmotiv, il motivo conduttore che si lega indissolubilmente a personaggi e situazioni, appare in Die Walküre già piuttosto consolidata e lo sarà ancor di più nelle opere successive, nelle quali, pur con il primato della musica su tutto, arti e rappresentazione si fondono mirabilmente nella messa in scena finale.
Sul palcoscenico del San Carlo, luogo che conobbe le affascinanti note wagneriane già dalla fine dell’800, Jonas Kaufmann canterà nel ruolo di Siegmund e John Relyea in quello Hunding. Christopher Maltman interpreterà Wotan, Vida Miknevičiūtė Sieglinde e Varduhi Abrahamyan darà voce a Fricka. Il ruolo di Brunilde è affidato al mezzosoprano Okka von der Damerau; sul podio il direttore musicale, maestro Dan Ettinger

Angela Caputo

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.