È dedicata alla musica di Andrea Falconieri la raccolta curata da Concetta Pellegrino edita da Pizzicato Verlag Helvetia che sarà presentata il prossimo 21 Gennaio alle ore 11 nella Chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio di Napoli. Insieme all’autrice sarà presente lo studioso Dinko Fabris, autore del volume Andrea Falconieri napoletano e responsabile del Dipartimento di Ricerca, Editoria e Comunicazione del Teatro San Carlo di Napoli.
La casa editrice sarà rappresentata dal suo responsabile amministrativo Sigrid Leimgruber, dal direttore editoriale Francesco Gorio e da Olga Laudonia, executive editor e docente di Storia della Musica presso il conservatorio di Cosenza. Moderatore del dibattito il critico, compositore e direttore d’orchestra Dario Ascoli.
Presenti in sala anche otto componenti dell’ Ensemble Vocale «La vaga Aurora» che, diretti dal Maestro Rosario Peluso, eseguiranno alcuni brani scritti dal compositore agli inizi del ‘600.
Liutista e compositore nato a Napoli alla fine del ‘500 e presente in diverse corti seicentesche, da Parma a Mantova, a Firenze, attivo anche in Francia e in Spagna, Falconieri ritornò nella sua città natale intorno al 1639, rimanendovi fino alla morte. Le sue villanelle nascono in un ‘epoca in cui questo genere, diffusosi parallelamente al madrigale, andava volgendo alle sue produzioni finali.
Ciò nonostante, esse risultano interessanti proprio in quanto, pur conservando il carattere popolaresco e l’impianto polivocale, non disdegnano di guardare, stilisticamente, alla nascente melodia accompagnata. Nell’edizione critica curata da Concetta Pellegrino, secondo dei suoi lavori rivolti a Falconieri dopo la precedente edizione, dedicata alla sua musica strumentale, trovano spazio villanelle, ariette e altre Musiche, così chiamate dallo stesso autore, tutte composte tra il 1616 e il 1619.
«La passione per Falconieri è nata al tempo dei miei studi universitari, condotti tra Cremona e Bologna, – spiega l’autrice – durante i quali mi sono imbattuta prima in Dario Castello, suo contemporaneo, del quale ho curato l’edizione critica delle Sonate concertate in stil moderno. Una volta condotta questa ricerca, ho cominciato a studiare la musica strumentale di Falconieri e dopo aver pubblicato l’edizione critica delle musiche strumentali, mi sono imbattuta in alcune stampe della sua musica vocale, che finora erano rimaste inedite, eccetto qualche sporadica pubblicazione avvenuta agli inizi del ‘900. Negli ultimi anni ho ripreso questo lavoro, che era rimasto interrotto dai tempi dell’università, e sono finalmente riuscita a completarlo».
La mancanza di un’opera sistematica dedicata alla produzione di musica vocale di Andrea Falconieri, non ha però impedito che gli esecutori tributassero il giusto ad un autore così interessante: alcune tra le sue villanelle sono nel tempo entrate a far parte dei repertori dei moderni gruppi di musica popolare, altre, tra le composizioni per una o due voci, vengono oggi eseguite da chi si dedica alla musica barocca, ma anche dai cantanti cui piace proporre nei propri recital qualche brano non necessariamente legato alle produzioni operistiche sette/ottocentesche. Mancava, tuttavia, un’edizione completa della sua produzione vocale, che oggi finalmente ritroviamo grazie ad un mirabile lavoro di ricerca.
Angela Caputo