Un titolo del grande repertorio pucciniano va in scena venerdì 21 ottobre alle 21, con replica domenica alle 18, al Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno con la regia e i costumi di Giandomenico Vaccari e la direzione musicale di Francesco Ivan Ciampa.
Sul palco, con il soprano Kristine Opolais, nel ruolo del titolo, il generoso tenore Gustavo Porta a dare voce a Pinkerton, il mezzosoprano Martina Belli nelle vesti di Suzuki e il baritono Massimo Cavaletti nel ruolo di Sharpless.
Il cast si completa con Enzo Peroni, Carlo Striuli, Paolo Gloriante, Miriam Artiaco, Maurizio Bove, Alessandro Menduto, Joseph D’Acunto e Sun Haoyuan.
Le scene sono di Sara Galdi e il Coro del Teatro dell’Opera di Salerno è diretto da Armando Tasso.
«Lo spettacolo a cui assisterete sarà il racconto confessione di Suzuki, ormai cinquantenne, ad un giovane soldato americano che è riuscito a rintracciarla – racconta il regista Vaccari – Lui è Dolore, il bambino figlio di Cio Cio San e del Tenente Pinkerton, ha poco più di venti anni e vuole sapere la verità su sua madre.
E Suzuki racconta tutto e descrive anche un mondo giapponese a metà del guado fra Oriente e Occidente, alla fine delle seconda guerra mondiale e dopo l’esplosione delle bombe atomiche, di cui una proprio a Nagasaki. Oggi, quando riflettiamo sulla guerra e sul suo significato – conclude il regista – non è possibile pensare ad un nuovo allestimento di Butterfly senza riferirsi alle relazioni tra Usa e Giappone nel corso nel Novecento che proprio a Nagasaki hanno avuto un tragico culmine nella bomba atomica ».
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