In un’atmosfera intimistica dove l’allestimento è di fatto naturale, impreziosito dal bellissimo fondale della baia di Giardini Naxos, sullo sfondo il maestoso vulcano Etna in piena eruzione, un attento pubblico segue il dramma, che si svolge idealmente tra feste lussuose di palazzo e la camera di Violetta, in uno spazio privato più legato all’introspezione psicologica interiore dei personaggi.
Nel Teatro Greco-Romano di Taormina il 30 Luglio 2020 abbiamo assistito alla Traviata di Giuseppe Verdi un “Ritorno all’Opera “ in forma da concerto, curato dal Teatro Bellini di Catania, sul podio la direzione del Maestro Fabrizio Carminati scoppiettante, accompagnata da una gestualità animata a tratti eccessiva, forse in virtù dell’entusiasmo nel dirigere questi progetti estivi della ripresa post-covid 19.
La trama dell’opera riprende quella del celebre romanzo “La signora delle Camelie” di Dumas e racconta una donna di mondo Violetta Valéry giovane bella, affetta da una malattia incurabile, la tisi, e il suo amato Alfredo Germont che le confessa il suo amore e la convince ad abbandonare la vita mondana… sicuramente l’opera più romantica del compositore di Busseto, struggente per le forti passioni rappresentate con l’ immancabile tragedia finale.
La Violetta di turno è Irina Lungu brava come sempre, ma senza particolare fascino nell’attesa aria “Sempre libera”, anche se dotata di voce ampia ed estesa risulta a tratti glaciale e senza pathos, persino nella famosissima “Amami Alfredo” e nell’”Addio, del passato bei sogni ridenti”.
L’amoroso Alfredo Germont di Ivan Ayon Rivas è affrontato con il giusto romantico trasporto; Giorgio Germont, il padre interpretato da Alberto Gazale con una buona presenza, nell’aria “Di Provenza il mar, il suol” e Sabrina Mesina impersona una Flora Bervoix molto sicura e disinvolta.
Tra i comprimari i siciliani Annina Alexandra Oikonomou, Barone Douphol Salvatore Grigoli, Marchese e Commissionario Claudio Mannino, Dottor Grenvil Tomosugi Masashi Gastone Visconte di Letorieres e Giuseppe, servo di Violetta di Riccardo Palazzo. Ottimo apporto del coro, diretto dal Maestro del coro Luigi Petrozziello nel celeberrimo brindisi “Libiamo” del primo atto.
Applausi ed apprezzamenti da parte del pubblico presente.
Gabriella Spagnuolo