“Boston Marriage”, raffinata commedia di David Mamet

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Boston Marriage”, in scena al Teatro Mercadante di Napoli dal 26 al 30 marzo 2025, è un prezioso spettacolo nato dalla penna raffinata e pungente di David Mamet, nella traduzione di Masolino D’Amico. Firma la regia Giorgio Sangati, che dirige tre bravissime attrici: Maria Paiato, nel ruolo di Anna, Valentina Cardinali, che recita nel ruolo di Claire leggendo il copione, in sostituzione di Mariangela Granelli, infortunata, e Ludovica D’Auria, la cameriera. Con un linguaggio tra Wilde e Shaw, colto e irriverente, leggero e profondo, ironico e grottesco, l’irresistibile commedia sfocia a tratti nel dramma. Il testo, in scena per la prima volta a Cambridge (Massachussets, Usa) nel 1999, ha riscosso un successo mondiale.

Un momento di “Boston Marriage”

La trama

La storia di “Boston Marriage” è ambientata negli Stati Uniti di fine ‘800, nel salotto borghese di Anna che riceve la sua amica ed ex compagna Claire. Tra loro, la straniante, surreale cameriera. Nella prosa ampollosa della tagliente Anna, ora elegante ora sboccato, nelle scaramucce verbali costruite con fulminea rapidità, il confronto/scontro tra le due donne che sono state una coppia e, cosa ancor più importante, indipendenti dagli uomini, derisi durante tutta la piéce. Il “Boston marriage” era proprio la convivenza, non necessariamente sentimentale, tra donne del New England che, tra fine ‘800 e primi del ‘900, decidevano di vivere insieme. Nella storia di Mamet Anna intrattiene una relazione con un uomo facoltoso che la mantiene e che le dona una collana di immenso valore. Claire torna da lei solo per farsi aiutare ad incontrare una giovane della quale si è innamorata. Tra le due amiche irrompe costantemente la cameriera, goffa e fragile creatura, trattata con feroce classismo da Anna, ai limiti della crudeltà verbale.

Manipolatrice, abile affabulatrice, Anna costruisce intrighi e trame sottili per far tornare a sé Claire, facendosi aiutare e aiutando a sua volta anche la cameriera che non sa sbrogliare una difficile situazione sentimentale.

La messa in scena

Belle le scenografie di Alberto Nonnato, che nel salotto vittoriano sospende anche la scritta luminosa “on air”, come se il pubblico stesse assistendo ad uno show televisivo. Belli i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Cesare Agoni, le musiche di Giovanni Frison. Soprattutto brillante la regia, per una eccellente prova attoriale, tutta al femminile.

Meritati e lunghi applausi ad ogni replica.

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