Sabato 22 marzo 2025, al Teatro Don Bosco di Caserta, alle ore 20, grande attesa per “Vico Sirene”, testo e regia di Fortunato Calvino, assistente alla regia Pina Strazzullo. Grandi attori sul palco: Gigi & Ross, Ciro Esposito, Marco Palmieri, Luigi Credendino e Mattia Ferraro. Il mondo dei femminielli con i loro riti, la loro variegata umanità, soprattutto la loro dignità, la “vita” di un vicolo molto particolare, sono raccontati dalla bravura autorale e registica di Calvino.

Fortunato Calvino
L’INTERVISTA
“Vico Sirene”, un tuo spettacolo di successo, è in tournée nei teatri della Campania, sempre pieni di pubblico e di ottime critiche…
“Si, e proprio questa sera, a Caserta, si tiene l’ultima replica di una lunga tournée in tanti teatri: sempre a Caserta, a Piano di Sorrento, a Teano…Lo spettacolo è ripreso per il secondo anno. Ha esordito al “Campania Teatro Festival” nel 2023, per approdare al Teatro Barone di Melito, a Benevento, a Sessa Aurunca e in altre località campane. Al Teatro Tasso di Sorrento, dove siamo tornati, il pubblico ha riconosciuto lo spettacolo già visto nella precedente stagione, una soddisfazione. Dopo la pausa estiva 2024, siamo stati in giro con lo spettacolo che ha avuto sempre tanto pubblico, al Teatro Troisi e al Bracco di Napoli e in tutta la Campania. “Vico Sirene” piace ad un pubblico trasversale, nonostante l’argomento forte. Affrontare il tema della diversità, in questo momento in cui certo potere cerca di reprimerla, potrebbe suscitare polemiche. Nel mondo la diversità è sempre esistita. Inoltre, questo mondo di travestiti, drag queen, crea un indotto economico enorme. Non ci si pensa mai! Solo nel mio spettacolo lavorano sei attori, due truccatrici ogni sera, le scarpe da donna vanno fatte su misura, gli attori indossano vestiti molto curati, maestranze: direttore di scena, luci, fonico… C’è tutto un mondo al lavoro, spesso lo dimentichiamo”.
Uno spettacolo che racconta uno spaccato di costume, un mondo ricco di umanità…
“Si, un mondo che sta scomparendo. Avviene una mutazione antropologica. In qualche modo omaggio personaggi come la Tarantina. La Pescivendola di “Vico Sirene” è una figura esistente, l’unica che è riuscita a crearsi una propria attività. Gli altri personaggi sono costretti a prostituirsi, dando forza-lavoro alla malavita. Tanti travestiti, vicini di basso della Tarantina, sono morti di Aids, droga, eppure tanti trovano la dignità di riprendersi”.

Il pubblico ad una replica di “Vico Sirene”
GIGI & ROSS
Un cast affiatato, Gigi& Ross in primis…Sei un regista esigente…
“Si, sono molto affezionato a questo spettacolo. Avevo questo testo nel cassetto da anni, con promesse di registi di metterlo in scena. Poi sono arrivati il “Campania Teatro Festival” e il produttore Rosario Imparato e ho sentito che era giunto il momento di dirigerlo. Anche gli altri attori sono molto bravi. Inoltre, Gigi & Ross festeggiano anche 25 anni come duo artistico. In “Vico Sirene” interpretano una coppia. I personaggi vivono amori, miserie, in un caleidoscopio di emozioni e sensazioni che riescono a trasmettere al pubblico. Non ho portato in scena i cliché sui travestiti, il ridicolo, ma la loro umanità. Con Gigi & Ross abbiamo creato una sintonia immediata. Da regista cerco di far comprendere la psicologia del personaggio e annoto battute che funzionano e vengono dagli attori. Vorrei anche sottolineare la bravura del musicista, Paolo Coletta, che ha già realizzato musiche per miei spettacoli. Straordinarie le canzoni composte per “Vico Sirene”.
CRAVATTARI
Quest’anno il tuo importante lavoro, “Cravattari”, compie trent’anni: quali le iniziative in cantiere?
“Ho proposto un nuovo progetto alle istituzioni, ignorato…Devo dire che all’inizio è stata la stessa cosa: cercavo di proporlo e un politico mi rispose che i panni sporchi si lavano in famiglia…Sono andato avanti rompendo questo muro. Sono arrivati i premi importanti, “Siani”, “Fava” e tanti altri, con oltre 1500 repliche. Ho scoperto una provincia molto vivace, interessante. Il pubblico di Boscoreale ci ha dedicato molta attenzione, e così in altre località molto presenti. Con le scuole partecipiamo da tre anni al progetto di Galleria Toledo di Laura Angiulli. I ragazzi sono all’oscuro del problema dell’usura, però poi si appassionano, entrano nella storia. Bella anche la risposta dei ragazzi al Teatro Pierrot di Ponticelli. Dallo spettacolo teatrale è nato anche un film, presentato al Teatro Mercadante di Napoli e al Teatro Argentina di Roma. Naturalmente costruito con un linguaggio televisivo, con più primi piani. Con la trasposizione filmica l’ho voluto storicizzare”.
Una tua grande emozione? Quale spettacolo porterai in scena prossimamente?
“Non dimenticherò l’emozione provata il 25 giugno 2024, giorno del mio compleanno, quando provavo “Vico Sirene” a Pozzuoli, nello spazio teatrale di Rosario Imparato. La compagnia mi ha portato torta e spumante a sorpresa, festeggiandomi a teatro! Il prossimo impegno sarà la ripresa, a Piano di Sorrento, del mio lavoro “Ordinaria violenza”, prima parte di una trilogia dedicata al tema della violenza sulle donne. Dagli anni ’50 fino ai ’70, racconta due generazioni. Un successo all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dedicato a tutte le donne vittime della cieca violenza degli uomini”.