La programmazione del Trianon Viviani prosegue con due spettacoli di grande rilevanza che rendono omaggio a due colossi della cultura napoletana: Salvatore Di Giacomo e Raffaele Viviani.
Gli spettacoli, che esplorano le dimensioni artistiche e umane di questi due importanti autori, offriranno al pubblico l’opportunità di immergersi nelle loro opere immortali.
L’appuntamento è per venerdì 17 gennaio alle 21 con la prima assoluta di “Mio buono e caro Salvatore Di Giacomo”, un’opera di Gianfranco Gallo, che ne è autore, regista e interprete.
Lo spettacolo si replica sabato 18 gennaio alle 18, e si presenta come un percorso teatrale e musicale che esplora l’amore nel vissuto del poeta napoletano, tra la perfezione dei suoi versi e le contraddizioni della sua vita personale.
Il titolo dello spettacolo prende spunto da una lettera di Elisa Avigliano, la futura moglie di Di Giacomo, che con audacia chiedeva una dichiarazione d’amore in un’epoca in cui tali libertà erano riservate solo agli uomini.
Lo spettacolo indaga le resistenze familiari e i conflitti interiori del poeta, in un intreccio che mescola prosa, poesia e musica, e che include celebri canzoni come Era de maggio, Spingule francese e Palomma ‘e notte.
Gianfranco Gallo è accompagnato in scena da un gruppo di talentuosi artisti: Lisa Imperatore, Gianluca Di Gennaro, Alessia Cacace, Anna Rita Di Pace e Alessia Moio. La musica, curata da Luigi Esposito al pianoforte, con Dario Franco al basso e Marco Castaldo alla batteria, arricchisce ulteriormente l’esperienza teatrale.
Domenica 19 gennaio alle 21 sarà la volta di “Play Viviani”, uno spettacolo di Tonino Taiuti, che con questo lavoro rende omaggio al grande commediografo stabiese Raffaele Viviani, nel mese che ne celebra la nascita.
Il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale presenta questo lavoro che rilegge le opere vivianee attraverso la formula del varietà, una forma cara al commediografo.
Taiuti, che ha già interpretato numerosi testi di Viviani, offre al pubblico una nuova interpretazione dei suoi personaggi, figure quotidiane che emergono in tutta la loro essenzialità, raccontando storie di solitudine, marginalità e pregiudizio sociale.
La scelta di Taiuti è quella di esplorare il mondo vivianeo, caratterizzato da un’umanità che, pur nelle difficoltà, conserva il sorriso e la speranza.
Lo spettacolo si avvale di un allestimento curato nei minimi dettagli, con i costumi di Sara Marino e le luci di Carmine Pierri, e un team creativo che include anche Luca Taiuti (assistente alla regia) e Mauro Rea (assistente alla scena).
Franco Milone