«Credo che tutto sia iniziato durante i viaggi che facevo con i miei genitori da bambina. Ogni luogo che visitavamo era un universo da scoprire, e la fotografia è diventata presto il mio modo di conservare e condividere quelle emozioni».
A parlare è la fotografa Sophia Lavrov, che, pur se giovanissima, vanta collaborazioni con maestri come Peter Lindbergh e Steve McCurry e nel 2017 ha vinto il Primo Premio Nikon al concorso fotografico Venaria-Nikon.
«Da osservare a ritrarre è stato un processo naturale, come se l’obiettivo fosse un’estensione del mio sguardo e poi dai maestri ho tratto grandi insegnamenti
Da Peter Lindbergh ho imparato l’importanza della sincerità nelle immagini, il modo in cui catturava l’essenza delle persone senza artifici. Steve McCurry, invece, mi ha insegnato a trovare la poesia nei dettagli e a raccontare storie attraverso i colori e le culture. Ognuno di loro ha lasciato un’impronta nel mio stile.
La fotografia di Lavrov spazia tra eventi, architettura e ritratti. «Credo che la chiave sia vedere ogni soggetto come parte di un racconto più grande – spiega Sophia – Che si tratti di un edificio, di un volto o di un momento speciale, cerco sempre di trovare il filo emotivo che li collega. La fotografia è un linguaggio universale, e queste discipline sono per me diversi capitoli di una stessa storia».
Occhio intuitivo, tecnica di scatto, ma anche post-produzione..
«Photoshop per me non è solo uno strumento tecnico, ma una parte essenziale della narrazione. Mi permette di trasformare le visioni che ho in mente in immagini reali, aggiungendo quei dettagli che rendono ogni scatto unico e personale – precisa Lavrov – Tuttavia, cerco sempre di mantenere un equilibrio, senza mai snaturare la verità dello scatto originale».
Troppo giovane per stilare consuntivi, Sophia, che ha lavorato ed esposto anche a Tenerife, sa parlare di ciò che è gia stato e di ciò che lei desidera e si impegna affinché sia:
«Ogni traguardo è speciale, ma vedere una mia fotografia in copertina su “White Sposa” e su “Elle Spose Magazine” è stato davvero emozionante – racconta torrenzialmente Lavrov – È come se quel momento racchiudesse tutto il mio percorso, dai primi scatti fino al presente».
E fin qui è quanto già conquistato…
«Mi impegno perché le mie immagini possano trasmettere emozioni e aprire una finestra su mondi nuovi. Voglio che chi le osserva si senta parte del racconto, che trovi qualcosa che lo tocchi nel profondo, anche solo per un istante – conclude l’artista – attualmente sto lavorando a un progetto personale che esplora il concetto di “memoria visiva”. Sarà una serie di immagini che uniscono luoghi, persone e ricordi, con l’idea di raccontare come il passato e il presente si intreccino nella nostra percezione. Non vedo l’ora di condividerlo!».
Ma ecco il progetto futuro assumere vita nelle parole di Lavrov: «“Parallele di Sophia” è un format di mostra fotografica esposta nel novembre 2024 al Museo Nazionale Aitiev di Arti Visive in Bishkek in Kyrgyzstan, ma che avrà luogo e avrà continuità non solo a Torino, tra febbraio e marzo, ma anche nelle le città di Ankara e Tirana, mettendo in rilevo analogie e punti di contatto tra le città: fratellanza che si fa immagine fotografica o ancora obiettivo che riesce a cogliere oltre gli schermi, distorcenti filtri culturali e ideologici che l’uomo, stoltamente, frappone tra anima e realtà».
Sophia Lavrov: Ogni scatto è un viaggio tra estetica ed emozione
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