«Che Rusalka sia una fiaba lo sappiamo tutti. Ma a cosa serve portare in scena un’altra volta una fiaba per far vedere allo spettatore ciò che sa già? È inutile. Importante è invece decifrare quello che cela, il suo segreto»
A parlare è Dmitri Tcherniakov che cura scene e regia di «Rusalka» di Antonín Dvorák su libretto di Jaroslav Kvapil, in programma da mercoledì 20 novembre alle 20 a inaugurare la Stagione d’Opera del Teatro di San Carlo, con Dan Ettinger sul podio.
«La passionalità e la complessità della musica fanno intendere un complesso ed intrecciato puzzle dei rapporti e conflitti umani – afferma il regista – Tutte le situazioni saranno per noi riconoscibili. E racconteremo delle difficoltà di interazioni umane: della paura dell’abbandono, della vergogna, del sacrificio in nome di qualcuno, di una prolungata situazione di abuso, dell’impossibilità di esprimere qualcosa di doloroso, della dipendenza, dello stalking, dell’ossessione amorosa che oltrepassa tutti i limiti».
L’idea di teatro Tcherniakov è, diremmo, quasi aggressiva:
«Lo scopo della rilettura è di avere una Rusalka diversa, non una Rusalka da fiaba, ma una Rusalka vera. Quando andiamo in teatro deve esserci sempre una scossa elettrica e per questo prendo molto sul serio Rusalka».
Asmik Grigorian ricoprirà il ruolo del titolo, Adam Smith sarà il Principe, mentre Ekaterina Gubanova darà voce alla Principessa straniera; Anita Rachvelishvili, interpreterà la strega.
Il cast si completa con Peter Hoare (un guardacaccia, padre di Rusalka), Maria Riccarda Wesseling ( madre di Rusalka) e Le tre ninfe del bosco saranno rese da Julietta Aleksanyan, Iulia Maria Dan e Valentina Pluzhnikova; il cacciatore sarà interpretato da Andrey Zhilikhovsky e Gabor Bretz sarà Ondin, spirito delle acque.
Il Maestro del Coro è Fabrizio Cassi, i costumi sono disegnati da Elena Zaytseva; light designer è Gleb Filshtinsky, Video Designer e Lead Animation Artist sono rispettivamente Alexej Poluboyarinov e Maria Kalatozishvili sulla drammaturgia di Tatiana Werestschagina.
«Per l’Inaugurazione della mia ultima Stagione al Teatro di San Carlo ho voluto Dmitri Tcherniakov, che considero il più importante regista sulla scena della regia lirica contemporanea – ha affermato il sovrintendente
Stéphane Lissner – È da anni che gli propongo questo titolo e la conferma è avvenuta proprio quando Asmik Grigorian ha dato la sua disponibilità al regista: una straordinaria congiuntura artistica ha permesso di costruire questa speciale produzione».
Del legame ideale di Rusalka con la città di Napoli parla la direttrice generale Emmanuela Spedaliere:
«L’immaginario di Rusalka, che richiama il tema del mito acquatico e della leggenda, è perfettamente in sintonia con il legame storico della città con la figura di Parthenope, la sirena simbolo di Napoli. La sua leggenda continua a essere un’ispirazione per la città e per i suoi abitanti, che celebrano l’unione tra umano e sovrannaturale, tra il reale e l’immaginario».
«Rusalka» inaugura il San Carlo tra fiaba e realtà
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