Il Sicilia Classica Festival ritorna a Taormina, per il quinto anno consecutivo con un programma ricco e variegato. Apre il festival, con la direzione artistica di Nuccio Anselmo un’opera di grande effetto, la Carmen di G.Bizet, replicata per il secondo anno consecutivo, con il tutto esaurito.
A interpretare la bella zingara è il mezzosoprano russo Karina Demurova, che ha saputo sprigionare la forza e trasgressività del personaggio, affiancata dal tenore georgiano Armaz Darashvili nel ruolo di Don Josè, invece Escamillo è affidato al baritono messicano Armando Pinas, completano il cast Morales, Giovanni Palminteri, Zuniga Angelo Sapienza, una bravissima Micaela Claudia Urru, Mercedes, Gabriella Aleo, Frasquita Federica Foresta, Dancairo Francesco Ciprì, Remendado, Antonino Spadaro.
Dirige la Catania Philharmonic Orchestra, il maestro Alessandra Pipitone che sapientemente ha saputo eludere la problematica relativa alla mancanza di alimentazione elettrica, subentrata a spettacolo in corso, e che ha coinvolto tutta la cittadina di Taormina, come ha, prontamente spiegato, durante l’intervallo l’organizzatore.
Bene merito al direttore Alessandra Pipitone che a dispetto di chi avrebbe interrotto lo spettacolo, ha continuato senza esitazione, decisione apprezzata dal pubblico presente, e pur con tutte le difficoltà legate al buio in sala, solo un flebile bagliore legato alle luci delle uscite di emergenza e al chiarore della luna che a Taormina domina incantata, e senza l’uso dei microfoni, come peraltro l’opera dovrebbe essere eseguita, ed era eseguita nell’antichità, porta a compimento il primo atto, con applausi sentiti, legati più che altro alla sua grinta e determinazione.
Incantevole, serio e preciso l’intervento delle voci bianche del “Piccolo Coro Città di Taormina” diretto dal maestro Ivan Lo Giudice, Coro che di “piccolo” ha solo l’età dei giovani protagonisti (bimbi dai 4-5 anni, fino ai 14), coro ampiamente numeroso, ma ben ordinato e a sicuro agio sul palcoscenico.
Non del tutto preciso, con ritardi evidenti, forse dovuti alla grandezza del palcoscenico o al problema luci, l’intervento del Coro Lirico Mediterraneo, diretto dal maestro Alistair Sorley, che non sapevamo avvezzo a tale ruolo, in quanto conosciuto come bravissimo violinista e cembalista dell’Orchestra del Teatro Bellini di Catania.
Una messa in scena classica, con costumi tradizionali di Fabrizio Buttiglieri, trucco e parrucco di Alfredo Danese, maestro collaboratore Domenica Attolico, direttore di palcoscenico Clementina Cecere.
Interessante la rilettura moderna dell’opera a opera del regista Antoniu Zamfir che delega alla ballerina Stefania Cotroneo, nonché coreografa dello spettacolo.
il ruolo di alter ego di Carmen e nell’aria dell’Habanera, mentre Carmen canta, Lei incanta, sullo sfondo con la sua danza.
Lunghissimi applausi del pubblico a fine spettacolo.
Gabriella Spagnuolo