Dal 18 al 23 giugno a Castello Ursino (ore 20,45) va in scena GIOVANNA D’ARCO di Maria Luisa Spaziani con la regia di Luca De Fusco, protagonista la giovane Mersila Sokoli. Lo spettacolo vuol rendere omaggio, a dieci anni dalla morte, alla poetessa italiana (che a lungo insegnò a Messina letteratura e lingua francese) con un testo accattivante in cui si ipotizza che la pulzella non sia morta sul rogo, ma si sia salvata sposando Robert des Armoises per poi vivere nel Castello di Jaulny, come dimostrerebbero alcuni ritratti ad affresco scoperti dietro una parete.
“Questa Giovanna d’Arco di Maria Luisa Spaziani accompagna quasi tutta la mia
carriera di direttore di teatro pubblico – scrive Luca De Fusco nelle note di regia – Lo spettacolo fu inventato in un bellissimo Castello di Vittorio Veneto nel 2004 per il Teatro Stabile del Veneto e aveva protagonista Gaia Aprea. Maria Luisa non lo aveva scritto per il teatro, ma accettò con entusiasmo l’idea che si mettesse in scena questo suo gioiello. Lo pensammo come un colloquio intimo, quasi sommesso, antiretorico. Quasi come se alcune decine di persone si ritrovassero attorno ad un fuoco ad ascoltare una storia. Ci ponemmo subito una
domanda cruciale. Chi è colei che ci parla? Una pazza che si crede Giovanna d’Arco?
Il fantasma della pulzella? Lasciammo volutamente nell’ambiguità la risposta. Una volta andati in scena posi più volte la domanda alla Spaziani, che ci seguì al debutto, poi a Venezia, poi a Napoli. All’inizio non mi rispose poi un giorno mi disse semplicemente che ‘è Giovanna’. Nel rimetterlo in scena vent’anni dopo il suo debutto con una nuova giovane attrice Mersila Sokoli, ho ripensato a quella semplice risposta e attenuato quindi ancora di più i toni, cercando di far emergere i
versi nella sua purezza e pensando, con Maria Luisa, che chi ci parla non è né una folle né un fantasma inquietante ma ‘semplicemente Giovanna’”.
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GIOVANNA D’ARCO
di Maria Luisa Spaziani
regia Luca De Fusco
con Mersila Sokoli
aiuto regia Lucia Rocco
elementi scenici e costume Marta Crisolini Malatesta
musiche Antonio di Pofi
disegno luci Gaetano La Mela
foto Claudia Pajewski
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale,
Teatro Stabile di Catania
Durata 70 minuti