Al Teatro Bellini di Napoli in scena dal 17 al 21 gennaio 2023 la composizione coreografica definita come un musical LOVETRAIN2020 creato dal coreografo Emanuel Gat.
La rappresentazione si mostra come un lungo dialogo tra le musiche del duo britannico degli anni ’80 Tears for Fears e 14 danzatori.
Questo spettacolo è andato in scena in piena pandemia riscuotendo un enorme successo in prima mondiale il 3 ottobre 2020 all’Opera Comédie per il festival di Montpellier.
Emanuel Gat, nella lunga esperienza di coreografo ha sviluppato un approccio unico e personale creando un suo personalissimo stile espressivo che si evidenzia anche in questa composizione.
I danzatori della sua compagnia Emanuel Gat Dance danno corpo al suono e il suono crea i movimenti danzati in un dialogo costante, dove i corpi narrano anche i silenzi. Incontri tra corpi nello spazio, si incontrano in una successione di singoli, duo, movimenti di gruppo, rivisitando lo spazio e creandolo e ricreandolo, esplorandolo e mostrandolo al pubblico partendo da punti di vista sempre differenti. Uno spettacolo che potrebbe ricordare le feste rinascimentali e gli eccessi del barocco, o sentore di antichi baccanali.
Lo spettacolo LOVETRAIN2020 ha ricevuto un’accoglienza straordinaria da parte del pubblico ed è stata premiata come miglior pezzo di danza dell’anno dal sindacato francese dei critici di teatro, musica e danza.
Gat gioca scenicamente con l’illuminazione che creativamente è parte integrante della coreografia, evidenziando e nascondendo, avvicinando e allontanando i corpi dei danzatori, cristallizzando attimi per dilatare il tempo.
i costumi creati da Thomas Bradley, danzatore della compagnia, ha realizzato delle creazioni uniche per ogni danzatore dalle forme particolari dal gusto barocco assecondano ed evidenziano gli elementi salienti della coreografia.
LOVETRAIN2020 potrebbe essere interpretata come un’ode coreografica al suono e alle vibrazioni degli anni ’80, incarnati nella musica dei Tears for Fears, con la sua spinta utopica e il groove epico.
