In viaggio tra gli standard: «All of me» del Maresa Galli Quartet

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Il titolo rimanda ad un brano composto da Gerald Marks e Seymour Simons nel 1931 e divenuto immediatamente uno dei cosiddetti standard del jazz, tra i più interpretati dai tempi in cui esso è nato e nelle epoche successive fino ai nostri giorni.
All of me è l’album registrato dal Maresa Galli Quartet per omaggiare gli anni d’oro del jazz, un lavoro dedicato in gran parte a quei brani che nel corso degli anni sono diventati oggetto delle interpretazioni e delle improvvisazioni di innumerevoli cantanti ed artisti, da Louis Armstrong a Billie Holiday, da Django Reinhardt  a Frank Sinatra.
La voce di Maresa Galli, ben sostenuta dalla bravura di una ritmica piuttosto solida, interpreta numerosi brani del jazz americano, da Tenderly ai gershwiniani Summertime e The Man I love, con qualche incursione nella bossa nova di Antonio Carlos Jobim, Louis Bonfà e Vinicius De Moraes, con i brani Black Orpheus e How Insensitive, senza disdegnare i ritmi afrocubani di Night in Tunisia di Dizzie Gillespie.
Fedeli compagni di viaggio della cantante il pianista Bruno Persico, che ha curato anche gli arrangiamenti, il batterista Enrico Del Gaudio ed il violoncello di Luca Signorini, prestato in questo frangente al jazz per completare il quartetto aggiungendo ad esso una sonorità particolare.
Completano il lavoro discografico una bella interpretazione di My Funny Valentine ed il brano Snow scritto dalla coppia Persico/Galli.

Angela Caputo

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