È divenuto un appuntamento rituale del San Pietro a Majella l’oratoriob «Nativitas» di Gaetano Panariello, maestro che quest’anno ricopre anche la carica di direttore del Conservatorio di Napoli.
È nel riferirsi al sentimento materno, all’elemento mare, amniotico e rassicurante nella sua avvolgente immensità che risiede l’attualità di un brano che è divenuto un classico della musica di ispirazione sacra, che stimola riflessioni in particolare sulla condizione di donne vittime di violenze private, di carestie, di sfruttamento, di guerre nonché di cinici respingimenti dopo disperate fughe da scenari di morte.
«Mi coinvolsero, nel 1995, le parole del Papa Santo in cui si legge che “Il sorriso di Dio” risplende sul volto di ogni donna e ogni donna è immagine di quel sorriso divino; – racconta Panariello – ne ricavai l’idea-ispirazione di affiancare alla Nascita per eccellenza per i cristiani, tutte le nascite del mondo, come miracolo di cui ogni la madre è artefice».
L’ Oratorio per voce recitante, coro misto, coro di voci bianche e insieme strumentale, che sarà eseguito mercoledì 20 dicembre alle 18 nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella.
«Nativitas» vedrà protagonisti il Coro Exultate, con la direzione di Davide Troìa, i solisti Candida Guida (contralto), Andrea Russo (tenore) e Filippo Morace (baritono), il Coro di voci bianche del Conservatorio San Pietro a Majella, con la direzione di Carlo Mormile, e con l’Ensemble Strumentale diretto da Antonio Maione.
Panariello è un compositore che testimonia la vitalità e il valore che la Scuola Napoletana ancora oggi conserva, e la pagina proposta, nel corso di tre decenni, ha conservato e rinnovato l’aura di sentimento e un invito alla meditazione su sofferenze e speranze degli ultimi.