Armando Aristarco, Executive Chef del Caruso, premiato dal sindaco di Torre del Greco

0

I  sapori sono tracce, le dosi e gli ingredienti gli indizi di un territorio, di una storia, di un sogno, di una passione.
Lo sa bene Luigi Mennella, primo cittadino di Torre del Greco che mercoledì 15 novembre ha fatto leva proprio sui sapori e sul talento per insignire presso la sede del Comune di un meritato riconoscimento 5 chef torresi,  tra stellati ed emergenti,  che portano in alto il nome della cittadina partenopea nel mondo.

Tra gli chef raggiunti dal riconoscimento, quattro già stellati, Salvatore Bianco, “ comandante” dell’Hotel Romeo, Michele Deleo, alla guida della cucina di Tenuta San Domenico, Vincenzo Guarino, Executive Chef de La Tavola Rossa, Savio Perna, del ristorante Li Galli, e, appunto,  Armando Aristarco, giovane ed eclettico Executive Chef dell’Hotel Caruso di Ravello.
La gratitudine e l’apprezzamento del sindaco, espressi dalla consegna di targhe ricordo, è soltanto il primo passo per un appuntamento ben più ricco e composito.
La piccola cerimonia di mercoledì 15 novembre, infatti, sarà propedeutica ad un percorso e ad una grande kermesse in cui la cucina farà da trait d’union prezioso, da cerniera golosa,  con le altre specifiche che identificano Torre del Greco nel mondo:  dalla lavorazione dei coralli e dei cammei al florovivaismo.
Ma è stato soprattutto un grande tributo ad una tradizione che un po’ come la salsedine e la fertile cenere del Vesuvio, scorre nelle vene dei talenti premiati.
Per Armando Aristarco, Executive Chef del Caruso, a Belmond Hotel di Ravello, è un cerchio che si chiude. Armando Aristarco, come un “novello Ulisse” della gastronomia, partito dalla sua Itaca, appunto Torre del Greco,  fatta di eredità paterna, anche lui chef e con cui è iniziato il “suo svezzamento ai sapori”, è poi approdato in molteplici strutture italiane eD estere per tornare infine nella terra natia. Nel suo caso,  il noto refrain latino nemo propheta in patria è assolutamente sconfitto.
Un’emozione reciproca, quella dello chef e del primo cittadino torrese, che racconta le origini di questa idea e la passione che anima tutto, un po’ come la tradizione.

Sindaco Mennella, secondo lei quali sono gli elementi che ispirano e motivano il successo degli chef e della tradizione gastronomica di Torre del Greco?

«La città ha una storia legata all’arte culinaria radicata nel tempo. Decenni fa Torre del Greco era meta di grandi personalità del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo che sceglievano i ristoranti della zona per trascorrere i loro momenti di relax a tavola. Grazie alle nuove generazioni, che alla passione e all’entusiasmo hanno saputo aggiungere lo studio, abbiamo potuto apprezzare curate rivisitazioni dei piatti della nostra tradizione culinaria, piatti che hanno saputo conquistare l’Italia e il mondo»

Armando Aristarco ha cominciato a muovere i primi passi in cucina grazie al padre chef per poi arrivare ad una delle strutture più rappresentative e rinomate della Costiera Amalfitana, e non solo. Quanto la tradizione e l’esempio motivano una scelta professionale, ovviamente non solo in ambito gastronomico ma in qualsiasi contesto lavorativo? Ho avuto il piacere di conoscere il padre di Armando in occasione della premiazione di alcuni nostri chef al Comune. Ha conquistato me in poche decine di minuti, figuriamoci se non era in grado di trasmettere la sua grande passione al figlio. Sicuramente Armando ha tratto il meglio dall’esperienza del padre, sapendo che il lavoro in cucina è principalmente basato sul sacrificio, che è fondamentale in qualsiasi attività lavorativa.

Sindaco, se potesse paragonare Ravello e Torre del Greco agli ingredienti di un piatto quali sarebbero e perché? Penso al misto mare- monte. Torre del Greco e Ravello affacciano sul mare ma possono permettere di guardarlo dall’alto. Indicare un solo ingrediente, capirete, è impossibile. Con le risorse dei nostri territori, infatti, si può completare un intero menù.

«È proprio vero: Ravello e Torre del Greco sono unite da questa caratteristica, essere palcoscenici naturali per ammirare il mare dell’alto, per contemplarlo.
E dall’alto, a pensarci bene, anche le stelle sono più vicine: quelle che spezzano il buio della notte ma anche quelle a cui Armando Aristarco punta con grande determinazione».

Emilia Filocamo

 

Stampa
Share.

About Author

Comments are closed.