Tanti artisti in scena al Teatro Trianon Viviani, per dare voce al popolo iraniano

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Tanti artisti in scena, il 13 novembre alle 1830 al Teatro Trianon Viviani, per dare voce al popolo iraniano. Un appello, fatto di canto e musica, per puntare i riflettori sul dramma del popolo iraniano e sulla mancanza di rispetto dei diritti umani.
“Donna, vita, libertà” è il titolo che si è dato all’evento fortemente voluto da Marisa Laurito e da Amnesty International per raccontare la dura realtà del popolo iraniano.
A calcare le tavole del teatro partenopeo saranno con Marisa Laurito, Fiorenza Calogero, Maurizio Capone, Marcello Cirillo, Francesca Corbo, Diana Iaconetti, Ciccio Merolla, Rosalia Porcaro, Patrizio Rispo, Dario Sansone, Santi Scarcella, Rozita Shoaei, Antonella Stefanucci, Maddalena Stornaiuolo e Lino Vairetti.
Le vite spezzate di due giovani iraniane, Mehsa Amini e Armita Garavand, la cui colpa sarebbe stata quella di non indossare correttamente il velo imposto dalla tradizione islamica, impone un atto di coraggio per denunziare la violenta repressione ispirata a un integralismo intollerabile.
Secondo i dati di Amnesty International, dall’inizio delle proteste, più di cinquecento manifestanti sono stati uccisi, tra cui minori tra gli 11 e i 17 anni. Oltre ventimila persone sono state arrestate, sette manifestanti sono stati messi a morte e decine di donne e uomini rischiano di subire la stessa sorte a breve. Inoltre, centinaia di scuole in tutto l’Iran sono state attaccate con gas tossici, causando gravi danni a migliaia di giovani studentesse.
«Continuiamo a condannare fermamente le violazioni dei diritti umani in Iran. La comunità internazionale deve agire con urgenza per porre fine a questa ondata di brutalità e garantire che ogni individuo possa godere dei suoi diritti fondamentali in piena libertà. Crediamo nel potere dell’arte come strumento per far sentire più forte la nostra voce e la nostra solidarietà nei confronti del popolo iraniano», ha dichiarato Francesca Corbo di Amnesty International Italia.
«Manifestare serve? Non lo so! Se lo facesse tutto il mondo forse sì! Ma so con certezza che non possiamo restare immobili di fronte a tutti gli orrori che oggi ci circondano – spiega Marisa Laurito, che prosegue – Dopo circa un anno dalla morte di Mahsa Amini in Iran un’altra dolce e bellissima ragazza di 16 anni, Armita Garavand, è stata massacrata di botte dalla polizia morale perché non portava il velo correttamente. E dopo un mese di coma è morta! Mi chiedo quale Dio, clemente e misericordioso, vorrebbe la morte di tanti ragazzi che chiedono solo di vivere ed essere liberi? Manifestiamo, perché restare in silenzio ci farebbe diventare complici».
Ancora una volta il teatro di Forcella, diretto da Marisa Laurito, apre il suo spazio alla denuncia politica facendo vibrare le note della musica contro la violenza che opprime e uccide.
Hanno aderito alla manifestazione le associazioni Azadi, Annalisa Durante, Giuriste italiane, Non solo Chiara, Scuola di Pace, IoCiSto, la Fenice vulcanica, Corpo internazionale di Soccorso, Centro antiviolenza Ti ascolto, Spazio Aspasia, Udi Portici – San Giorgio a Cremano – Ercolano, A voce alta e la fondazione E-novation.

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