La Cantiga de la Serena: viaggio tra Oriente e Occidente

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È la musica colta, declinata nelle sue più diverse espressioni a tenere banco alla seconda edizione del Contemporary Speech di scena alla Sala Assoli (Vico Lungo Teatro Nuovo) a Napoli.
La rassegna di musica da camera, diretta da Eugenio Ottieri e organizzata da Progetto Sonora, ha visto esibirsi già dallo scorso settembre, artisti quali Gabriele Pieranunzi; la cantante Katarina Malikova; il Trio di Armando Rizzo, giungendo alle sue battute finali nel terzo e ultimo fine settimana che vedrà ospiti Andrea Cassese in “Paesi semplici” (7 ottobre ore 21.00) per chiudersi domenica ottobre ore 21 con La Cantiga de la Serena nel concerto “La Novia”.
 È questo il titolo del quarto album del trio pugliese che, nato nel 2008” riconferma la formazione con Fabrizio Piepoli, Giorgia Santoro e Adolfo La Volpe. Si tratta di un ensemble che ha centrato la sua attività sulla ricerca e la rielaborazione della musica antica del “mare nostrum” attraverso un percorso musicale che ha generato ben quattro album: “La Serena” 2016, “La fortuna” 2019, “La mar” 2021 sino al recente “La Novia” che da il titolo allo spettacolo.
“La Novia” (La sposa) ha il valore intrinseco di un’unione che, passando attraverso riti ancestrali e pratiche esoteriche , mira a sposare canti e sonorità diverse per cultura e storia.
“La Novia nasce dal bisogno naturale di lasciare una traccia del percorso condiviso con i propri compagni di viaggio; dalle chiacchierate, dagli ascolti, dalle idee condivise e anche dalle differenze”. È Giorgia Santoro, membro del gruppo, a parlare del nuovo lavoro:
«La Novia – spiega – è infatti la metafora del sodalizio tra tradizioni e culture differenti che genera nuove creature musicali».
Ed avviene che proprio in questo album avvenga il matrimonio sia tra diverse tradizioni del Mediterraneo sia tra due diversi linguaggi: quello della musica colta e quello della musica popolare.
Fabrizio Piepoli, voce del gruppo, nel parlare di “Adio querida” descrive il brano come una romanza che riprende il tema della Traviata. E ancora una volta il meccanismo della contaminazione rivela la capacità della melodia classica nell’ispirare anonimi compositori di canti popolari. Verdi, nel terzo atto di «La Traviata» fa cantare a Violetta l’aria “Addio, del passato bei sogni ridenti” ed, evidentemente, all’epoca quella melodia è diventata tremendamente popolare da essere citata all’interno di una cantiga in quel di Salonicco, Istanbul o Smirne, «Come musicisti – conclude Piepoli – non siamo affatto intimiditi o imbarazzati nell’accostare Verdi a una Cantiga sefardita».
Ovviamente tutto sta nel trovare una giusta sintesi tra arrangiamento e veste stilistica. Ed è con queste premesse che La Cantiga si annuncia in quella che sarà una serata di grande musica e suggestioni culturali.

Info e prenotazioni 345 4679142
assoli@casadelcontemporaneo.it
franco milone

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