«Voglio continuare a fare concerti, mi piacerebbe avere un posto mio dove fermarmi con la mia orchestra. A Napoli ho tanti seguaci e amici, ho vissuto la città ma ancora non ho tenuto un concerto a Napoli, tanto meno al San Carlo».
Così parlava Ezio Bosso nel 2017, prima del trionfale concerto alla Reggia di Caserta.
Tra gli amici napoletani Ezio annoverava David e Diego Romano, fidi collaboratore al violino e al violoncello, ma soprattutto ciceroni nella città di Napoli, in cui Ezio non era mai riuscito, pur desiderandolo, a festeggiare un proprio compleanno.
Stasera, a Villa di Donato allo scoccare della mezzanotte, vecchi e nuovi amici di Ezio Bosso ne festeggeranno il cinquantaduesimo compleanno: «Buon Compleanno Ezio! – A day in another world» sarà il primo concerto di mezzanotte del 12 settembre, nella storica dimora napoletana.
Protagonista musicale dell’evento sarà il «TTR Piano Trio», prima formazione cameristica ad essere autorizzata ad eseguire i brani del compositore che ci ha lasciato, raccolti in quello che lui stesso, con ironica, chiamava «Il Libro Sacro».
Nella formazione cameristica figurano David Romano, al violino, Diego Romano al violoncello e Mario Montore al pianoforte; «TTR» sta per «Things That Remain», ovvero “Le cose che rimangono”, un trio di Ezio Bosso che con serena consapevolezza si domandava: «cosa resta di tutto alla fine, cosa resta dopo? Cosa rimane di noi e cosa ci è rimasto?».
Di Ezio, parlando del quale è difficile non derogare da una regola di formale impersonalità che porrebbe da lui una distanza che non gli è mai stata gradita e che oggi ce lo allontanerebbe da un presente in cui il suo esempio, la sua musica, la sua umanità sono così percepibili da farci paradossalmente, patirw maggiormente la mancanza dell’ amico e dell’artista, perché rimandano ad un’eternità cui certo lui appartiene, ma che ci pone di fronte alla nostra effimerità, come quella della troppo breve parabola vitale di Ezio.
«Ogni volta che mi chiedono di suonare la musica di Ezio, per me è un’occasione nuova e sempre diversa per scoprire qualcosa che riguardi lui, la sua musica o le persone che lo hanno amato – racconta David Romano – Il caso vuole che Napoli non avesse mai festeggiato Ezio, nonostante un rapporto elettivo molto forte tra la mia città ed il mio grande amico. Quest’anno avrò l’occasione di poterlo festeggiare per ben due volte: a mezzanotte del 12 settembre, a Villa Di Donato, in compagnia di Diego Romano al violoncello e Mario Montore al pianoforte, suoneremo le sue musiche per trio; il giorno dopo, mercoledì 13 settembre con la Nuova Orchestra Scarlatti, suonerò sotto la direzione di Carlo Rizzari».
Appassionate sono anche le parole della Domina, Patrizia de Mennato: Applaudire Ezio Bosso a Caserta, a Villa Pennisi, per tre estati consecutive, ed ancora all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia o a Benevento, ammirarne le doti umane e di grandissimo musicista, è stato un privilegio che ha poi cementato un’amicizia, una stima, un legame, che accomuna tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di incontrarlo»
Mezzanotte segna l’inizio del giorno del compleanno del compositore, ma il firmamento viene eletto a metafora di proiezioni oltre il presente:
«Le esperienze di vita, intense, fanno sì che la Villa, quando ve ne è occasione, possa far risuonare le sue musiche, da lui composte o per lui significative, a traghettare al pubblico un’eredità musicale di raro valore – conclude de Mennato – Se le sue lezioni magistrali tendevano a rinsaldare il ponte con i compositori e la musica del passato, in occasione di un compleanno, non possiamo che gettare le basi per un ponte che tende al futuro, anche nell’ora, quella di mezzanotte, che fa da staffetta da un giorno a quello successivo, un’ora in cui, nei suoi concerti, Ezio avrebbe indicato la luna e a lei si sarebbe rivolto».
Leggi articolo su «Corriere Del Mezzogiorno» del 12 settembre 2023