Musica e altri progetti nel futuro prossimo di Sebastiano Somma

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Sebastiano Somma tra Liberato Santarpino e Alfonso Pacifico

Ravello è musica: indubitabile. Lo è anche in un giorno di pioggia e schiarite improvvise, lo è anche se il sole indietreggia ed è sostituito da folate improvvise di vento e da scrosci.
La musica arriva dal vento che si insinua consolatorio dopo giorni di afa, dalla danza  della pioggia, dai tacchi che battono ritmicamente sulle vie lucide.

E proprio una pausa azzurra ed intensa tra un temporale e l’altro, per dirla musicalmente, segna l’arrivo di Sebastiano Somma al Caruso poche ore prima dell’inizio all’Auditorium Niemeyer dello spettacolo dedicato a Lucio Battisti e a Lucio Dalla. Ci incontriamo:  dal Belvedere e dall’Infinity Pool, il panorama si staglia imponente senza inganni. L’incontro diventa così il fil rouge di questa intervista, insieme ovviamente alla musica.

Come nasce lo spettacolo di questa sera?

«Lucio incontra Lucio» nasce appunto da un incontro,  così come recita il titolo dello spettacolo,  e più precisamente da quello  tra me e Liberato  Santarpino, l’autore, avvenuto  a Castellammare di Stabia, la mia città natale. In quell’occasione mi parlò di questo progetto da mettere su chiedendomi se fossi interessato. Ovviamente non ho avuto difficoltà ad accettare e soprattutto ad immaginare il percorso tra due giganti e poeti che ammiro da sempre. Lucio incontra Lucio è dunque frutto di un incontro speciale perché Liberato Santarpino, oltre ad esserne autore, è anche un musicista ed un artista dotato di grande sensibilità.

I suoi prossimi progetti?

Il 9 settembre prossimo sarò a Positano nuovamente con Lucio incontra Lucio, sulla Spiaggia Grande. Un appuntamento che emotivamente mi coinvolge molto perché proprio a Positano ho trascorso momenti indimenticabili della mia adolescenza. Fa un certo effetto approdarvi adesso con uno spettacolo e ringrazio per questo la direzione artistica di Giulia Talamo e l’Amministrazione comunale. Un altro ricordo caro che mi lega a Positano è sicuramente il   premio Annibale Ruccello,  e colgo l’occasione per dedicare un pensiero al direttore artistico Gerardo D’Andrea, purtroppo scomparso. Il premio, che  si tiene ancora oggi,  è stato ereditato da Antonella Morea, ma  è nato grazie alla sensibilità artistica di Gerardo D’Andrea. Lo spettacolo Lucio incontra Lucio prevede poi altre tappe in Italia, anche a Roma, così come quello dedicato a Neruda, Vi presento Matilde Neruda, a 50 anni dalla scomparsa del grande poeta.Anche in questo caso c’è tanta musica, elementi di coreografia con tanghi e musiche di Piazzolla oltre ad essere dedicato alla bellissima storia d’amore tra Matilde Urrutia e Neruda. Poi  sarò nel thriller   di Emiliano Locatelli che uscirà in autunno. Locatelli è un  giovane regista molto talentuoso alla sua opera prima. Interpreterò l’antagonista di Enzo Salvi, noto attore brillante che qui si cimenta in un ruolo drammatico . Ancora ci sono due partecipazioni: la prima   nella  fiction di Luca Lucini ed Ago Panini,  Mameli, che uscirà in primavera, dedicata appunto alla storia di Mameli e della composizione dell’inno, in cui interpreto un generale francese;  la seconda, piccola ma molto divertente, nel nuovo film di Siani.

Ravello è nota per essere la Città della musica. Una canzone o un brano musicale che rappresentano e descrivono al meglio la sua vita e la sua carriera?

Sicuramente Terra mia di Pino Daniele è la mia canzone del cuore perché esprime in modo compiuto il legame ed il sentimento che nutro  per la mia terra. Ammetto tuttavia che, con lo spettacolo dedicato a  Dalla e Battisti, affiorano tanti ricordi per ciascuna canzone che viene portata sul palco.
E poi   la colonna sonora del film «Hair» di Milos Forman. Posso dire che ha segnato un periodo emblematico della mia vita, quello tra l’adolescenza e la maturità, oltre a legarsi ad uno dei miei film del cuore.  In fondo vivo di musica ma anche di immagini e di cinema.

Il tempo a nostra disposizione è terminato: l’Auditorium Niemeyer attende Sebastiano Somma. L’attore guarda ancora verso l’orizzonte dove le nubi più scure sono ormai tranquille, assiepate in un recinto invisibile.L’artista napoletano incontrerà il pubblico proprio nello stesso istante in cui, ancora una volta, il Belvedere del Caruso andrà verso la sera cedendo ad un misterioso ed affascinante incantesimo.

Emilia Filocamo

 

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