Oltre ogni più rosea aspettativa, il sogno d’amore più famoso al mondo, irrompe e tocca il cuore degli spettatori presenti nella maestosa e caldissima Arena di Verona, e, l’incantesimo si ripete…
Ben cento edizioni di produzioni, un bel traguardo per il Festival lirico dell’Arena di Verona, un vanto per la città, che da sempre omaggia il grande maestro Giuseppe Verdi.
Tantissimi gli artisti che hanno calcato questo prestigioso palcoscenico, da Maria Callas a Franco Zeffirelli e ogni edizione ha visto e vede al servizio migliaia di competenze tecniche, professionali e artistiche. Artisti e maestranze, che con dedizione si impegnano alla realizzazione di prestigiose e uniche rappresentazioni, nella meravigliosa architettura dell’Arena, per la gioia di milioni di visitatori, che accorrono da tutto il mondo.
E neanche i conflitti mondiali e la pandemia, come dice il Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, hanno scoraggiato gli organizzatori, e fortunatamente per noi, il programma di questo centenario oltre che ricco è anche vario di prospettive e stili.
Dopo una «Aida» mega-galatticamente moderna e brillante, che guarda al futuro, assistiamo alla recita, del 14 luglio 2023, di una sontuosa produzione ottocentesca, tra specchi d’oro, champagne, che ben rappresentano i salotti parigini ed il trionfo dell’alta borghesia e nobiltà.
È l’ultima Traviata ideata nel 2019 dal maestro Franco Zeffirelli che si ripete, ma incanta sempre il pubblico, con pomposi costumi di Maurizio Millenotti, le luci di Paolo Mazzon, e le splendide coreografie di Giuseppe Picone, in particolare la festa delle zingarelle e dei mattatori che vede come coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino, in scena per l’occasione i primi ballerini dell’Opera di Vienna, Liudmila Konovalova e Davide Dato.
La bellissima e sfortunata cortigiana Violetta Valery è interpretata da Lisette Oropesa, contenuta nel primo atto, forse fin troppo adagiata nel ruolo, nel secondo e terzo atto riacquista una presenza elegante e vocalità svettante e incisiva.
Il giovane Alfredo Germont è il vigoroso Vittorio Grigolo, che piace per il suo temperamento, prettamente italiano e la sua voce calda, anche se a tratti ostenta e spinge il canto a voler intensificare l’interpretazione passionale.
Luca Salsi è un Giorgio Germont raffinato ed elegante, travolge i colleghi della compagnia fin dalla sua entrata in scena. Il “di Provenza il mar, il sol” e “ di sprezzo degno sé stesso rende” lasciano il pubblico in un commovente disorientamento verso l’esaltazione.
Altri interpreti della serata: Flora Bervoix è Sofia Koberidze, Annina una brava Francesca Maionchi, completano il cast Gastone Visconte di Letorieres Carlo Bosi, il Barone Douphol Nicolò Ceriani, il Dottore Grenvil Giorgi Manoshviliil, Marchese d’Obigny Roberto Accurso, Giuseppe Francesco Cuccia, un domestico e commissionario Stefano Rinaldi Miliani
Sul podio un brillante Andrea Battistoni che guida e trasmette energia ed entusiasmo all’Orchestra della Fondazione Arena ed all’ottimo Coro preparato sapientemente dal Maestro Roberto Gabbiani.
Lo spettacolo lascia attoniti e commossi i presenti tra calorosissimi applausi nel fulgore della notte ed il miracolo della musica si ripete trasformandola in “notte speciale all’Arena” da cent’anni orsono.
«Libiamo, libiamo ne’ lieti calici» … ai 100 anni dell’Arena di Verona
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