Appuntamento con il “romanticismo” per la stagione sinfonica del Teatro San Carlo, sul cui palcoscenico il prossimo 14 Febbraio, serata tradizionalmente dedicata agli innamorati, si esibirà, accompagnato dall’orchestra sinfonica del teatro, il pianista Alexander Malofeev, enfant prodige russo che appena ventiduenne registra già passaggi da protagonista nei cartelloni dei massimi teatri europei.
In programma una delle pagine più belle di Rachmaninov, il suo «Concerto n. 2 op.18 per pianoforte e orchestra», che fu eseguito per la prima volta dal suo stesso autore, ricco di arditezze e difficoltà tecniche, ma non di questo compiaciuto, risultando invece all’orecchio di chi ascolta un tessuto finemente ricamato dagli intrecci dei suoi suggestivi temi melodici, ricchi di sognanti malinconie.
Splendida espressione del tardo romanticismo musicale, periodo nel quale i russi furono tra gli autori più interessanti, la composizione fu dedicata da Rachmaninov al suo psichiatra Nicolaj Dahl, che lo aveva curato quando fu preso da una profonda depressione seguita all’insuccesso della sua prima sinfonia.
Il notevole impatto che ebbe la prima esecuzione del Concerto, avvenuta nel 1901 presso la Società Filarmonica di Mosca, risollevò l’autore dalla sua malattia e lo riportò all’attenzione del pubblico e della critica, sancendo in questo modo la sua consacrazione nell’Olimpo dei musicisti. Le pagine più belle del concerto, inserite nelle colonne sonore di splendidi film, da Rapsodia di Charles Vidor a Tornare per rivivere di Claude Lelouch, hanno poi contribuito a farne una delle musiche più amate di tutti i tempi.
La «Suite sinfonica Sheherazade» di Nicolaj Rimskij – Korsakov, che occuperà la seconda parte della serata, è un lavoro in quattro quadri nato verso la fine del secolo romantico, nel 1888, ispirato dalle favole delle Mille e una notte, e trasformato successivamente alla morte del compositore in un balletto messo in scena dalla compagnia dei Ballet Russes di Djagilev con le coreografie di Michel Fokine e le splendide scenografie di Leon Bakst.
La vicenda della dolce moglie del sultano destinata a morte, come tutte le sue compagne, che riesce a rimandare il momento della sua esecuzione intrattenendo il suo consorte/padrone raccontandogli favole per più di mille notti è condensata in quattro movimenti intitolati Il mare e la nave di Sinbad, Il racconto del principe Kalandar, Il giovane principe e la giovane principessa, Festa a Baghdad – Il mare – Il naufragio della nave.
Collegati tra loro da un tema/intermezzo ricorrente che rimanda al racconto della bella Sheherazade.
I quadri conservano tuttavia un carattere vago e non si legano strettamente ad un vero e proprio programma. La musica rimanda piuttosto che rapprensentare e l’accenno ai racconti è probabilmente un mero pretesto compositivo.
Il concerto, diretto da Dan Ettinger, da poco arrivato alla direzione del Massimo napoletano, si svolgerà al Teatro Poiteama, che ospita temporaneamente gli eventi del San Carlo, dove in questo momento sono in corso lavori di restauro e di manutenzione degli impianti. L’inizio è previsto per le ore 19.
Angela Caputo