Napoli, Bergen e Vienna dall’ Ottocento al Novecento sono protagoniste nel concerto delle 18 di venerdì 7 ottobre nella Sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli e, a dar voce, o meglio, musica a Martucci, Grieg e Schubert saranno il pianista Davide Costagliola con l’Orchestra San Pietro a Majella diretta da Mariano Patti.
Il programma si apre con il “Notturno op.70” di Martucci, splendido brano che ha goduto di una doppia vita, prima come brano pianistico, ma è nella versione orchestrale, resa celebre da Riccardo Muti quando nel 1992 lo eseguì con i Berliner Philharmoniker, che la pagina ha trovato una nuova vita.
Il “Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op.16” di Grieg è una composizione del 1869, successivamente revisionata dall’autore fino al 1906; il brano conduce a sintesi reminiscenze di musica popolare scandinava con stilemi armonici e strutturali wagneriani, contribuendo, così come Mahler, a traguardare nella musica strumentale la rivoluzione lessicale dell’autore di Parsifal.
Sarà la più conclusa sinfonia ottocentesca, quella capace in soli due tempi di introdurre, argomentare e trarre sintesi al pensiero musicale dell’autore, a chiudere il concerto a San Pietro a Majella: la “Sinfonia n. 8 in si minore “Incompiuta” D. 759” di Schubert, terminata nel 1822 a Vienna, quasi sette anni prima della prematura scomparsa del musicista, e che solo romanzate aneddotiche raccontano essere rimasta incompiuta sotto la debole, morente mano dello sventurato Franz, il quale, è lecito viceversa supporre, non volle aggiungere ai due meravigliosi e a tratti raggelanti movimenti, uno “Scherzo” e un “Finale” dall’andamento vivace che avrebbero azzerato la fredda, dolente, invernale atmosfera, quella sì, espressione dell’anima sofferente del grande compositore.
Due secoli di Europa in Musica a San Pietro a Majella
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