L’Orchestra Mozart con Gatti sul podio al Teatro Verdi di Salerno

Ancora una grande orchestra al Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno, l’Orchestra Mozart e ancora un grande direttore sul podio, il  maestro Daniele Gatti.
Il programma di giovedì 29 settembre alle 20, affianca un titolo del più puro classicismo, la “Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”” di Beethoven ad una tormentata pagina del Novecento come “Metamorphosen” di Richard Strauss, brano per 23 archi solisti.
Il brano di Richard Strauss è una profonda riflessione  sulla morte, con un sottotitolo-dedica “In Memoriam” frettolosamente e superficialmente da alcuni critici associato a Hitler.
Il grande direttore d’orchestra Bruno Walter, ebreo tedesco, dovette difendersi da improponibili accuse di filo-nazismo per avere eseguito il brano: «In verità non ho ravvisato nella partitura alcunché di hitleriano; all’avvocato Mazirel che aveva formulato l’accusa di aver diretto un’opera in memoria di Hitler, Walter rispose: «in virtù della sua   più vasta cultura, in quanto avvocato, voglia inviarmi un’analisi musicologica di quanto deplorato».
“Metamorphosen”, nel 1945, compiange la fine di un’epoca e di una cultura devastate  dagli orrori di una guerra e dei totalitarismi, questi tardivamente e non completamente rinnegati dal compositore,  più per le conseguenze sulla sua Germania che per un’idea morale e politica.
È ampia la letteratura pubblicistica intorno alla “Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55” di Beethoven, soprattutto in relazione agli alterni sentimenti del compositore nei confronti di Napoleone.
«…Beethoven aveva pensato a Napoleone (…) Tanto io, quanto parecchi dei suoi amici più intimi, abbiamo visto sul suo tavolo questa sinfonia già scritta in partitura e sul frontespizio in alto la parola “Buonaparte” – raccontò il biografo Ries, che aggiunse – Fui il primo a portargli la notizia che Buonaparte si era proclamato imperatore, al che ebbe uno scatto d’ira (…) Andò al suo tavolo, afferrò il frontespizio, lo stracciò e lo buttò per terra».