Marcello De Simone, medico musicofilo e profondo fruitore dell’arte dei suoni, ha profuso la sua passione per la musica classica coltivata da sempre e per Wagner in particolare in un gradevolissimo libro sul grande tedesco, scorrevole, di piacevole lettura e di notevole impatto divulgativo.
Il libro dal titolo “Richard Wagner, oltre la musica”, edito da Gutenberg nel mese di luglio del corrente anno, si compone di agili capitoli a tema che espongono, come sottolinea Salvatore Ulisse di Palma autore della Prefazione al libro, “riflessioni e racconti di esperienze vissute, mettenendo a nudo il pensiero del grande compositore”, di cui si colgono sentimenti, passioni, emozioni, “ in un vortice di sensazioni che ti affabulano e ti portano lontano”.
E in effetti è proprio la struttura non sistematica del libro che consente un approccio rilassato e sfaccettato alla figura dell’uomo e del musicista al centro dell’indagine (altra prefazione di una successiva stampa reca la firma di Dino Falconio, presidente della Fondazione Ravello).
La spinta che muove l’autore alla stesura delle sue osservazioni è la voglia di comunicare quanto appreso attraverso un costante studio e un’intensa ed ininterrotta dedizione di ascoltatore entusiasta.
Il presente testo che si fregia della traduzione in inglese di Paola Gargano è il secondo volume dedicato dall’autore a Wagner dopo il primo lavoro del 2018 “ Wagner: musica, passione, audacia”.
Il filo che collega nell’arte wagneriana musica, letteratura, filosofia, poesia, stimola l’autore del testo ad un’appassionata interpretazione dell’opera di Wagner e dell’uomo, di cui viene indagata la molteplice natura di musicista, poeta, librettista, drammturgo, direttore d’orchestra, scrittore, regista e scenografo, con svariati riferimenti ad episodi biografici intrecciati con la sua attività artistica.
Si trascorre così nel susseguirsi dei capitoli dal “Credo” di Wagner” a riflessioni sull’arte e sul rapporto tra musista e ascoltatore, con abbondanti confessioni personali, per poi entrare nel vivo della musica wagneriana di cui si coglie la compenetrazione di parola poetica e musica, la melodia infinita, la tipicità e la distanza dalla tradizione italiana, lo spessore orchestrale e sinfonico, l’impossibilità di ignorare il musicista per tutti quelli che vennero dopo di lui.
Tra i capitoli biografici “Wagner e villa Rufolo” riporta interessanti foto d’epoca dall’album dei ricordi di Luigi Cicalese editore-fotografo, sindaco di Ravello.
E ancora si cercano risonanze e confronti tra Dante e Wagner, si indaga il rapporto con la figura femminile, i vari aspetti del carattere, le grandi utopie.
Dei suoi drammi musicali l’autore sviscera e tratta diversi contenuti e tematiche: il tema della redenzione, la “tenerezza”, la “donna”, l’erotismo, i miti nordici e le simbologie, l’ “esoterismo”, gli eroi, le possibili deduzioni psicoanalitiche, il tutto in rapide pennellate, ma anche gli aspetti propriamente musicali come la vocalità e l’orchestrazione.
Infine Wagner nella critica, Wagner a confronto con grandi prersonalità della musica quali Brahms e Verdi, o delle arti figurative come Tintoretto o nelle interpretazioni di grandi direttori quali Knappertbush. Insomma una rassegna a trecentosessanta gradi del mondo wagneriano condotta con libertà assoluta e tocco lieve come in una conversazione tra amici seguendo senza regole la trama delle associazioni e il fascino degli stimoli offerti, sull’onda di un’emozione coinvolgente tutta trasmessa da chi scrive.
Rosanna Di Giuseppe