Ha certificato con successo la propria cifra wagneriana nella Bayreuth di Costa d’Amalfi e alle 18 l’Orchestra del Teatro di San Carlo, diretta da Juraj Valcuha ripropone, al Massimo napoletano, il programma dedicato a Richard Wagner
La locandina allinea il “Preludio del primo atto” di “Die Meistersinger von Nürnberg” (I Maestri Cantori di Norimberga), “Preludio e Morte di Isotta” da “Tristan und Isolde” (Tristano e Isotta) , “Incantesimo del Venerdì Santo” da “Parsifal”, “Mormorio della Foresta” da “Siegfried” e “Ouverture” di “Tannhäuser”.
Napoli è la città italiana con il più antico e, per certi versi eteromusicalmente motivato, amore per Wagner,del quale il primo grande interprete italiano non incidentalmente è stato Giuseppe Martucci,
È non priva di fascino l’analisi che della vicinanza di Napoli all’autore di “Tristan und Isolde” propone Dario Ascoli, rilevando come una certa fazione della nobiltà nostalgica napoletana avesse trovato convergenze con una a fatica nascente borghesia industriale tra il finire dell’Ottocento e il Novecento: la prima guardò a Wagner come rivale di quel Verdi risorgimentalista che aveva sottratto alla città il ruolo egemone di capitale, l’altra assumendo il romanticismo tedesco quale modello culturale per una società in operoso sviluppo.
Angela Caputo