Misura e passione: Valčuha celebra i 70 anni del Ravello Festival

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Interamente wagneriana, come di consueto, la serata di inaugurazione del Ravello Festival 2022, avvenuta con successo l’8 luglio scorso nella cornice dello splendido Belvedere di Villa Rufolo, quest’anno con un Concerto celebrativo della settantesima edizione del Festival.
Per l’occasione  a esibirsi, così come nel lontano 18 giugno 1953, l’orchestra del San Carlo diretta dal suo direttore musicale Juraj Valčuha che ha proposto all’ascolto, in una situazione di sold out, lo stesso programma di allora: il Preludio del primo atto dei Maestri cantori di Norimberga, il Preludio e Morte di Isotta dal Tristano e Isotta, l’Incantesimo del Venerdì santo dal Parsifal, il Mormorio della Foresta dal Sigfrido, l’Ouverture del Tannhäuser. Nonostante condizioni atmosferiche non proprio favorevoli  agli esecutori e all’ascolto a causa di un persistente vento, la musica di Wagner nel connubio con  il paesaggio incantato, ha ricreato l’antica magia, come se tornasse ad espandersi nella sua sede perfetta. L’orchestra sancarliana al completo ha potuto esibire la qualtà sonora di tutte le sue sezioni, obbedienti al gesto elegante del suo direttore che ha impresso in maniera equilibrata al fluire della musica, le giuste dinamiche, la fusione o differenziazione dei timbri, gli effetti di dialogo,  l’evidenziazione dei temi, una variegata gamma di sonorità,  in un discorso sonoro sempre chiaro e dotato di senso pur nella ricca complessità del linguaggio sinfonico wagneriano. La solennità mista all’intimità  e alla distensione delle melodie degli archi o al motivo buffo dei fiati sono emersi dall’esecuzione del Preludio dei Maestri cantori. Le onde sonore del Tristano continuamente  infrante su quell’unico enigmatico accordo hanno seguito il loro succedersi a spirale con un notevole controllo della gradazione sonora che spazia dai pianissimi all’ampiezza massima spinta fino all’apoteisi. Altro carattere ha potuto sviscerare l’orchestra dal brano del Parsifal tutto incentrato sulla religiosità espressa da un raffinato ed assorto lirismo corrispondente al  momento culminante in cui Parsifal viene benedetto e acclamato re dei cavalieri del Graal.
L’altro grande tema della natura nella musica wagneriana ha investito l’uditorio con i toni fiabeschi evocati da timbri come quelli del flauto o del corno nel brano che ci riporta attraverso Sigfrido all’ascolto della foresta e a un  dialogo con i suoi fruscii ed i suoi abitanti, resi da effetti ricercati come i suoni vibratili dei violoncelli o i pianissimo dei contrabbassi, prima che il brano si concluda con  una più densa intensificazione agogica e dinamica.
A conclusione la splendida ouverture del Tannhäuser, di cui l’orchestra e l’energica e sensibile direzione di  Valčua hanno narrato il contrasto dei due principi alla base del conflitto espresso da quest’opera intitolata al celebre cantore medievale protagonista della vicenda drammatica che  si dibatte tra l’amore sensuale e quello spirituale.
L’antinomia  delle idee tematiche è risaltata da un’esecuzione di ampio respiro e allo stesso tempo stringente ed intensa nella contrapposizione-confronto dei fiati(clarinetti, corni e fagotti) che esprimono il tema della salvezza spirituale e degli archi  cui è affidato il tema della passione in un coivolgimento crescente che culmina nella sonorità della piena orchestra in altalenante opposizione con la malinconia e i rimorsi di  Tannhäuser, fino al sopravvento conclusivo del tema catartico della salvezza sottolineato dalla sgargiante sonotità delle trombe. Una direzione di alto livello contrassegnata da passonalità e rigore si è collocata in giusta sintonia con il romantico programma prescelto.
Agli scroscianti applausi è seguito, a richiesta, secondo la tradizione il preludio del terzo atto di Lohengrin.
A sorpresa, dopo i consueti ringraziamenti da parte della direzione artistica e delle amministrazioni, una grande torta con il logo di questa settantesima edizione, è comparsa sul palco, offerta ai musicisti e a tutto il pubblico, concludendo in un clima di festa la piacevole serata.

Rosanna Di Giuseppe

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