Nella sala della Giunta del Comune di Salerno il 23 giugno 2022 sono state presentate alla stampa le nuove stagioni teatrali 2022-2023 del Teatro Verdi e della Sala Pasolini, due cartelloni in cui tradizione e novità si combinano promettendo spettacoli di grande interesse e qualità.
Al Massimo di Salerno sono nove gli spettacoli in programma, mentre alla Sala Pasolini sono previsti sei spettacoli nell’ambito della ‘Rassegna teatro civile’, in questo modo l’offerta è differenziata e se ci si abbona ad entrambe le rassegne si potrà ottenere un prezzo più favorevole per quest’ultima rassegna.
Entrando nel merito del cartellone al Verdi si avvicenderanno nomi importanti del teatro italiano, espressioni di generi diversi, dal teatro più leggero ma capace di emozionare oltre che divertire, e della commedia brillante, con Virginia Raffaele (nella foto), Alessandro Siani e Paolo Genovese, al teatro più impegnato di Gabriele Lavia e Silvio Orlando, per passare ad un teatro più visivo e di movimento con i lavori di Daniele Finzi Pasca e i Mummenshanz interpreti del teatro delle maschere.
Si segnala, poi, l’omaggio ad una delle più grandi famiglie del teatro italiano cioè i fratelli De Filippo con gli spettacoli di Sergio Rubini e Geppy e Lorenzo Gleijeses.
La Sala Pasolini, a sua volta, potrà contare sulla presenza di altrettanti interpreti conosciuti ed apprezzati del nostro teatro come Franco Arminio, Antonella Stefanucci e Edoardo Sorgente, Marco Baliani, Giuseppe Battiston, Isabella Aragonese e Andrea Pennacchi.
Il direttore del Teatro Pubblico Campano Alfredo Balsamo ha auspicato un ritorno al teatro con presenze numerose e numeri da pre-Covid mentre il delegato alla cultura del Comune Ermanno Guerra ha sottolineato la consolidata sinergia tra l’Amministrazione comunale ed il Teatro Pubblico Campano che ha consentito, anche quest’anno, di poter proporre una stagione teatrale di tutto rispetto e di certo appeal. Veniamo ora al cartellone del Teatro Verdi che comprende i seguenti spettacoli: da giovedì 3 a domenica 6 novembre Sergio Rubini in “I Fratelli De Filippo” la storia emblematica di una “famiglia difficile” ma molto amata del teatro italiano, ovviamente si tratta dei tre fratelli De Filippo.
L’arco narrativo della storia va dal 1925, quando muore Eduardo Scarpetta, che non ha mai riconosciuto i suoi tre figli naturali Titina, Eduardo Peppino, fino al Natale del 1931 anno in cui viene messo in scena ‘Natale in casa Cupiello’, un grande successo che sarà considerato uno dei capolavori della produzione di Eduardo; da giovedì 17 a domenica 20 novembre Virginia Raffaele in “Samusà”, arriva con il suo nuovo spettacolo la simpatica che nutre dei ricordi della sua infanzia la narrazione, vissuta in un ambiente speciale e magico quale il luna park.
Se l’ispirazione è questa lo spettacolo promette emozioni e commozione insieme, affidati alla verve irresistibile dell’interprete; da giovedì 1 a domenica 4 dicembre Alessandro Siani in “Extra Libertà Live Tour”, scritto e diretto da Alessandro Siani.
Il filo conduttore dello spettacolo sarà la libertà, in un momento nel quale ci si è interrogati molto sul tema, l’artista lo fa ovviamente alla sua maniera, dando spunti di riflessione sulle diverse libertà che ci riguardano e ricorrendo sempre alla sua giusta e amabile ironia; da giovedì 19 a domenica 22 dicembre Melissa Vettore, Beatriz Sayad, Jess Gardolin, Micol Veglia, Francesca Lnciotti in “Nuda”, scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca. Una ricerca attenta e sensibile della musica nelle parole, dell’empatia nei gesti, della leggerezza del sogno nelle immagini, storie raccontate usando le arti dell’illusione e l’eleganza degli interpreti nelle loro movenze; da giovedì 16 a domenica 19 febbraio Geppy Gleijeses in “Uomo e Galantuomo”, con la partecipazione di Ernesto Mahieux di Eduardo De Filippo e regia di Armando Pugliese. Uomo e galantuomo è il primo testo in tre atti di Eduardo, scritto nel 1922. Geppy Gleijsies (qui Gennaro De Sia) ebbe dal grande Eduardo il permesso a rappresentare le sue opere, in questo caso è alla settima interpretazione delle opere del Maestro; da giovedì 23 a domenica 26 febbraio “Perfetti Sconosciuti”, scritto e diretto da Paolo Genovese. Si tratta della prima regia teatrale di Paolo Genovesi, una commedia brillante che tratta di amicizia, amore e tradimento nella quale quattro coppie di amici si riveleranno attraverso un gioco della verità, grazie cioè ai loro cellulari sul tavolo e alla condivisione di messaggi e telefonate. Quello che accade è una serie di rivelazioni che farà loro scoprire di essere dei “perfetti sconosciuti”; da giovedì 2 a domenica 5 marzo Gabriele Lavia in “Il berretto a sonagli”, di Luigi Pirandello con regia di Gabriele Lavia. La tragedia del grande commediografo siciliano è la storia di un uomo che ha un mondo suo, di notte, mentre di giorno è quello che gli altri dicono che sia.
Il tema, che ritorna, sempre attuale dell’uno, nessuno o centomila, legato alla necessità di doversi comunque mettere in gioco senza però uscire mai da noi stessi pena l’alienazione; da giovedì 16 a domenica 19 marzo Mummenshanz in “50 Years” staff tecnico Eric Sauge.
Lo spettacolo celebra l’anniversario della nascita del gruppo nel 1972 a Parigi, i cinque attori sul palcoscenico Floriana Frassetto, Sara Hermann, Christa Barret, Oliver Pfulg e David Labanca accompagneranno il pubblico in un viaggio poetico e fantastico attraverso gli sketch più amati della storia della compagnia cui si affiancheranno anche inediti popolati da forme estrose e personaggi bizzarri. Il tutto nell’affascinante lingua non verbale che li caratterizza e che coinvolge da sempre il pubblico; da giovedì 23 a domenica 26 marzo Silvio Orlando in “La vita davanti a sè”, regia di Silvio Orlando. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 977 è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle giovani colleghe. Una storia di due vite sicuramente difficili ma che si legano in un disperato e vitale abbraccio, generando quella compassione che non bisognerebbe mai smarrire. Il cartellone della Sala Pasolini con la sua rassegna “Teatro civile” ha invece in programmazione venerdì 25 novembre “La cura dello sguardo”, di e con Franco Arminio. Con la sua prosa civile, dentro la tenerezza di una parola poetica, tutto lo sguardo di questo poeta dell’Irpinia che si poggia sul terremoto della sua terra e non solo, vengono rievocati gli altri dolorosi terremoti che hanno segnato la recente storia d’Italia. L’autore chiede alla letteratura di farsi testimonianza, sottolineando che l’ascolto e l’attenzione alle parole sono il primo passo per ricostruire la speranza; venerdì 16 dicembre “Titina la Magnifica”, regia e spazio scenico di Francesco Saponaro. Un lavoro di frammenti, sketch, poesie e squarci autobiografici, in scena Antonella Stefanucci e Edoardo Sorgente raccontano la poliedrica personalità di Titina De Filippo, che seppe costruire un suo percorso artistico, molto più ricco di quello che di lei si ricorda a fianco dei fratelli, suoi grandi compagni di scena; mercoledì 18 gennaio “Rigoletto: La notte della Maledizione” con Marco Baliani e il duo Bandini/Chiacchiaretta. Un omaggio e una “rilettura” della famosissima opera di Giuseppe Verdi, ma non il monologo lettura più musica, piuttosto un calarsi nel personaggio con costumi, trucco e la costruzione sullo stesso di un testo teatrale. In più un omaggio ai circhi più tradizionali, dove gli acrobati fanno anche i giocolieri, esseri nomadi sempre affamati dei vita e dell’esibizione itinerante; mercoledì 12 febbraio “La valigia” con Giuseppe Battiston, di Sergei Dovlatov e regia di Paola Rota. La valigia dell’emigrante, vissuta con ironia, diventa la metafora della diasporica condizione umana. Ma per tutti noi un giorno salta fuori una valigia dimenticata, cosa contiene? Alla ricerca di osa avremmo portato con noi e per sempre; lunedi’ 6 marzo Isabella Aragonese in “Da lontano“, scritto e diretto da Lucia Calamaro. Una donna adulta, diventata terapeuta, che cerca di fare oggi quello che da bambina non aveva potuto fare, aiutare quella madre in difficoltà, che esisteva allora nella sua infanzia. Un tentativo impossibile, come impossibile era stato capire e aiutare allora la madre, quando si era troppo piccoli e impotenti per dare un aiuto per un malessere appena intuito; martedì 21 marzo Andrea Pennacchi in “Pojana e i suoi fratelli” di Andrea Pennacchi. Franco Ford detto Pojana, con tutti i suoi fratelli, pronto a raccontare la storia del nordest che viene fuori dai confini della neonata Padania che nessuno conosceva. Con tutto quello che oggi sono diventati i veneti, passando da più antiche maschere goldoniane a specchio di una società intera. L’abbonamento completo a nove spettacoli di prosa, distinto in quattro turni, in base al posto ed al turno va da un massimo di Euro 320,00 ad un minimo di Euro 120,00, l’abbonamento ai 6 spettacoli di Teatro Civile alla Sala Pasolini è di Euro 100,00 che diventano Euro 80,00 se l’abbonamento è sottoscritto unitamente a quello del Teatro Verdi. Gli abbonamenti sono in vendita esclusivamente presso il botteghino Teatro Verdi di Salerno t/ 089.662141 ore 10.00 – 13.00 ore 17.00 – 20.00.
Marisa Paladino