Il primo Intermezzo

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Quanto sia antica la tradizione degli intermezzi musicali è materia affascinante e non priva di sorprese, così, se è vero che l’epoca d’oro di questo genere di composizioni, poste tra un atto e l’altro di opere serie, è il Settecento, pure di “intermedi” o “tramezzi”  si rinvengono documenti già dal secolo precedente e persino nei libretti di opere sacre, come Dinko Fabris fa notare, a partire dal 1670 con “La Colomba ferita” di Francesco Provenzale.
L’Associazione Cappella Neapolitana propone alle 21, al Parco Borbonico del Fusaro – Ostrichina, “Bello Tiempo Passato, Intermezzo comico – Napoli 1673,  su musiche di Francesco Boerio.
La trama, che non va giudicata in termini di correttezza politica, si svolge nei vicoli della Napoli spagnola in cui si aggira, e viene preso di mira, un Calabrese, che parla una lingua incomprensibile e si lamenta per un amore lontano; un napoletano tenta di corbellarlo, poi interviene un soldato spagnolo, ma tutti vengono messi in riga, con un epilogo che suggerisce un auspicio nel futuro,  da un Ragazzo.
Nella messa in scena i movimenti scenici sono di  Pino De Vittorio che interpreta anche il “Napoletano”, mentre Giuseppe Naviglio è il “Calabrese”, Olga Cafiero il “Ragazzo” e Rosario Totaro lo “Spagnolo”; la Cappella Neapolitana è condotta Antonio Florio.

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