Dedicato al mito di Chet Baker lo spettacolo Father and Son in scena sabato 12 febbraio alle 21,00 e domenica alle 18,30 al Teatro Nuovo di Napoli, prodotto da Altrosguardo per la regia di Raffaele Di Florio.
Nello spettacolo frammenti della vita del musicista che ha rappresentato in maniera esemplare quel jazz intimo e romantico proveniente dalla West Coast, si intrecciano ad episodi partoriti dalla fantasia dell’autore del testo, il giornalista e critico musicale Stefano Valanzuolo.
A raccontare quella che vuole essere una semplice storia sul rapporto tra padre e figlio, evitando i vizi che deriverebbero da un aneddotico vissuto fatto di denti rotti e droga che ha contribuito all’ affermarsi del mito di Baker e della sua storia dannata, sarà Antonello Cossia, supportato nella sua recitazione dalla chitarra di Francesco Scelzo e dalla tromba di Enrico Valanzuolo.
È certo impresa difficile parlare di un musicista che ha vissuto un’intera esistenza sul pericoloso confine di un buco nero senza correre il rischio di scadere inevitabilmente nel racconto di cronaca, ma i tre interpreti, mescolando musica e testo scritto, daranno vita ad un percorso di note e di parole, in cui la musica conduce nelle trame del racconto passando attraverso le interpretazioni più intense che il musicista di Yale ha regalato al mondo mettendo da parte la curiosità connessa al reale per approdare ad un connubio tra episodi reali e immaginari.
Del resto, Chet Baker stesso aveva probabilmente mescolato la propria vita con tante altre vite possibili, immaginate nei suoi viaggi in compagnia dell’eroina e forse la sua stessa musica rappresenta le sue possibili vite, rincorse ma mai avute.
Probabilmente è lecito, quindi, pensare, come fa l’autore del testo, che la vita di Chet Baker sia racchiusa già nelle sue note amare e romantiche, cui l’interpretazione che ne daranno musicisti e attori in palcoscenico promette di dare forma.
Angela Caputo