Hervé Le Tellier è vincitore del premio Goncourt 2020, finalista di altri numerosi premi francesi tra cui il Premio Strega Europeo 2021.
A pag. 331 di “L’ Anomalia”: “La libertà di pensiero su internet è tanto più totale quanto è maggiore è la certezza che la gente ha smesso di pensare”.
Appena terminata la lettura dell’opera di Tellier si ha l’ impressione di essere usciti da un incubo caleidoscopico che, fuori dall’algido assunto (o presunto?) principio scientifico, ipotizzato dal protocollo 42 (pag. 138) da scienziati un po’ Stranamore, mi ha proiettata in una doppia/parallela realtà totalmente ansiogena nel suo insieme.
La narrazione, atomizzata in frammenti di esistenza, procede a ritmo incalzante in lacerti di vite, insicure, foscamente minacciose (Black) apparendo sempre più inquietante.
Essa è costruita e supportata da temi, eventi, accadimenti, circostanze del nostro presente non meno inquietanti ed ansiogene: populismo, complottismo, istigazione all’odio intolleranza, rigurgiti nazi-fascisti e chi più ne ha più ne metta.
Non è un romanzo consolatorio ma certamente coinvolgente. L’atomizzazione del narrare dà appunto l’idea delle luminescenze del caleidoscopio che, originate dallo stesso raggio di luce, cambiano forma e colore indipendentemente le une dalle altre, così i personaggi del romanzo sono tra loro collegati appunto da una strana ed inspiegabile ANOMALIA che si verifica in una eccezionale, violenta perturbazione attraversata da un Boeing 787 dell’ Air France in volo da Parigi a New York.
Tutti i 243 passeggeri si trovano inspiegabilmente duplicati quattro mesi dopo quell’evento e con i loro doppi devono trovare un compromesso per vivere con, contro, malgrado l’altro.
Lo sguardo dell’autore è algido quasi come quello dell’entomologo che osserva dall’alto il suo formicaio verso il quale non mostra, o non prova, alcun coinvolgimento emotivo. Forse proprio per questo “non partecipare” di Tellier a nessuna delle 243 vicende dei singoli e delle rispettive copie, scatta nel lettore un’aspettativa di una qualsiasi svolta che sveli l’enigma che risolva il mistero dei “doppi”, dei mondi paralleli, della potenza della fotocopiatrice 3D, della fisica quantistica e di quanto appare inquietante nell’attesa, forse vana, di ri-conquistare parametri di orientamento certi nella inquietante realtà di tutto il mondo di oggi in connessione perenne senza soluzione di continuità.
Non è nuovo in letteratura il tema del doppio: “Il Sosia” di Dostoevskij, “Il ritratto Dorian Gray” di Wilde, “Dott. Jekyl e Mister Hyde” di Stevenson, “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello.
Ma questi sono esempi in cui il “doppio”, salvo Pascal che di fatto scompare, non è la copia identica del primo, anzi vi si contrappone. Anche la stessa teoria dei gemelli, che in alcune culture sono ritenute opus diabuli, o di chi per lui, sono esempi che non si inquadrano nel concetto di “copia conforme” narrato da Tellier.
La teoria di “copia conforme in 3D” apre la strada al dubbio dei dubbi: sono autentico e reale, nel senso che io ho della realtà, oppure sono solo io che percepisco il percepibile che è, esiste solo perché sia IO a percepirlo? Peraltro: io sono reale o sono solo il prodotto di un algoritmo, dal profilo inquietante, programmato per il controllo globale? E in tale contesto quale è l’ANOMALIA e quale la NORMA? Una sottile vena di ironia alleggerisce il tema dell’iperconnessione di odiatori di professione, di malpancisti, di capi di stato ai limiti della paranoia, e lo stesso Tellier sembra così non prendersi troppo sul serio, giocando al “facciamo finta che…” con teorie scientifiche ancora in progress.
Lancia comunque una provocazione a quanto è apodittico o dato per certo senza alcuna sperimentazione fondata sulla progressione dello scoprire e, quindi del sapere.
In tal senso “L’anomalia” è quasi un’ invettiva contro ogni presunta verità rivelata solo a pochi,unica ed incontrovertibile (Jakob Evans pagg 225-228).
Ma poi, Victor Miesel è esistito, o esiste, davvero? Ci aiuti Quenau con le sue rime in forma geometrica ed anche Gilda Policastro (Scritture anomale e mutazioni di genere dal secondo novecento ad oggi. Mimesis-i sensi del testo). Al momento io riesco solo a reggermi in piedi ancorata al COGITO cartesiano.
Guglielmina Di Girolamo
Circolo di lettura della biblioteca comunale Giordano Bruno di Roma