Non solo musica, ma autentica libertà espressiva nel sound coreografato del Signum Quartet, atteso per stasera alle 20,30 al Teatro delle Palme di Napoli per il quarto appuntamento della stagione concertistica dell’Associazione Scarlatti.
La formazione di soli sassofoni, nata nel 2006 e quasi immediatamente approdata nei luoghi consacrati alla musica (il suo passaggio al Carnegie Hall è datato 2013) è nota per il suo eclettismo nella scelta dei repertori e per il connubio tra movimento e suono, che compongono in palcoscenico un’unica espressione artistica che fa di questo ensemble uno dei più originali gruppi della scena musicale contemporanea.
Nel quartetto formatosi a Colonia anche un sax baritono italiano, Guerino Bellarosa, oltre ai due sloveni Alan Lužar e Blaž Kemperle, rispettivamente sax tenore e soprano, e al contralto armeno Hayrapet Arakelyan.
È un concerto di rilievo nel programma della Scarlatti che conferma il sempre alto livello delle proposte concertistiche dell’associazione, sia perché i Signum suonano per la prima volta a Napoli, sia per la particolarità della formazione, che pur essendo formata da soli sassofoni riesce il più delle volte a ricreare il suono di un’intera orchestra, forte delle trascrizioni e arrangiamenti di cui il gruppo si prende cura in prima persona.
Coloro che conoscono il quartetto hanno potuto ascoltare nelle loro performance musiche di tutto il mondo e di tutti i generi. Stasera per il loro debutto napoletano hanno scelto un programma classico, con “Andante festivo” di Jan Sibelius, il “Quartetto Americano op. 96” di Antonin Dvořák e le “Danze popolari rumene” di Bela Bartók .
Nella seconda parte del programma, dedicata ai compositori americani, “3 Preludi” di George Gershwin e le “Danze sinfoniche tratte da West Side Story” di Leonard Bernstein.
Angela Caputo