Siamo in molti, qui , domenica 12 luglio, all’Arena del Mare a Salerno, una domenica di luglio che sembrerebbe una delle tante, brezza marina, profumo di oleandri, un grande palco illuminato, tanti posti a sedere, eppure tra mascherine e distanziamento e saluti frettolosi e lontani e mani igienizzate sappiamo che non è così, sappiamo quanto sia simbolico, importante e vitale questo concerto che sta per iniziare.
La vita rientra nei suoi binari, dopo mesi di paura, di isolamento, di chiusura, di privazione, di sospensione del tempo e la musica incarna pienamente questo momento di speranza, di ripartenza, di unità. Il maestro Daniel Oren per la prima volta, dopo il periodo di silenzio del lockdown, ritorna a dirigere parte dell’Orchestra dello stabile salernitano per inaugurare la stagione estiva e la stagione sinfonica e concertistica dell’Arena del Mare.
Emozionato, come ha confessato poi, ma felicissimo di poter essere finalmente sul podio, il direttore artistico musicale del Teatro salernitano ha salutato il pubblico con l’inno nazionale ed una intensa esecuzione della Ouverture dalla Forza del destino di Giuseppe Verdi, con il suo motto imperioso iniziale dei tre mi di ottoni e fagotti ripetuti due volte, e i suoi temi intrecciati e dispiegati nello sviluppo sinfonico.
Poi a seguire è la celebre Quinta Sinfonia op. 67, in do minore in quattro movimenti, di Ludwig Van Beethoven, assurta a metafora di un vissuto comune e portatrice di speranza e di luce. Un primo tempo dunque animato da echi drammatici ma risoluti ed energici.
Daniel Oren tra le difficoltà del periodo e la forzata pausa, non ha perso il solito fervore e tra vento forza due/tre e spartiti volanti, sa condurre gli orchestrali a lodevoli risultati.
La prima e la quinta delle danze ungheresi di Johannes Brahms intermezzano la serata che all’ultimo minuto subisce un cambiamento di programma, difatti ascoltiamo un lunghissimo omaggio a Ennio Morricone, che inanella alcune tra le sue composizioni più belle in assoluto.
Tra applausi e saluti l’appuntamento con il maestro è fissato in due concerti nell’atrio del Duomo: il 22 agosto con le gemme della letteratura lirica ed il 31 agosto con arie della tradizione partenopea, mentre il 25 agosto incontrerà il violoncello di Kian Soltani, ed il 29 il violino virtuoso di Vadim Repin.
Il segnale è positivo, la vita riparte, la musica ci attende tra le stelle sotto le stelle.
Dadadago