Martedì 28 gennaio, ore 21,00. Martedì 28 gennaio 2020 al Teatro Ghirelli di Salerno appuntamento da non perdere con una delle firme più prestigiose del giornalismo italiano. Gian Antonio Stella, inviato speciale ed editorialista del “Corriere delle Sera”, ma anche scrittore di successo con all’attivo numerosi premi, incontrerà il pubblico nell’ambito del progetto #fuorifestival di Salerno Letteratura, presentando il suo ultimo libro “Diversi”. La lunga storia dei disabili per cambiare la storia” (Solferino Edizioni 2019). L’appuntamento è in attesa dell’VIII edizione del festival che si terrà a Salerno dal 13 al 21 giugno, con la direzione artistica di Gennaro Carillo, Matteo Cavezzali e Paolo di Paolo e con la direzione organizzativa di Ines Mainieri. Lo scrittore con questo libro racconta la storia e di storie della disabilità, lo fa attraverso vite di successo, nonostante la loro ‘diversità’.
Ricordando Stephen Hawking, il grande scienziato noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sulle origini dell’universo, poteva muovere soltanto la palpebra dell’occhio destro ma continuava a tenere acclamate conferenze in tutto il mondo.
Oppure il caso di “Romito 8”, uno dei nove individui vissuti dodicimila anni fa ritrovati in Calabria, che sopravvisse a vent’anni ad una bruttissima caduta, restando completamente disabile ma con denti sani e forti, seppure usurati, che gli consentirono di rendersi utile alla comunità di appartenenza, infatti si ipotizzò che li avesse usati per lavoro, come masticare materiali vari da usare per costruire diversi manufatti, come cestini o stuoie. Entrambi esempi di grande attaccamento alla vita e di grande forza di volontà. Molti altri uomini saranno famosi, nonostante le disabilità, come il “deforme” imperatore Claudio, l’immortale poeta greco Omero che era cieco, il raffinato calligrafo senza braccia come Thomas Schweicker, il pianista afroamericano, cieco ed autistico, Thomas “Blind Tom” Wiggins, il famoso presidente Franklin D. Roosevelt affetto dalla poliomelite e, ancora, la pittrice messicana Frida Kahlo che a 18 anni ebbe un gravissimo incidente con conseguenze disastrose e ben 32 interventi chirurgici all’attivo. E poi giganti «nani» come Antonio Gramsci, Henri de Toulouse-Lautrec, Giacomo Leopardi… Ma la storia della disabilità è anche storia di silenzi, di rimozioni, di abbandoni, di violenza per tantissimi che hanno vissuto la loro condizione nel disagio e nell’anonimato. Ma l’autore racconta anche di una storia di orrori, crimini, errori scientifici, fino alle pagine più atroci di veri e propri genocidi posti in essere per “depurare” la società di questi «esseri inutili». Un tema difficile e ‘sconveniente’ che lo scrittore, con il suo sguardo lucido ed approfondito, non descriverà, quindi, soltanto come svantaggio sociale, in una società che oggi si atteggia sicuramente in modo diverso rispetto al problema, consapevole che in base alle diverse capacità del singolo è possibile creare integrazione e partecipazione sociale.
Discuterne però, anche in occasioni come queste, non è mai troppo perché niente è da ritenere acquisito per sempre. Di Gian Antonio Stella si segnalano, tra i numerosi saggi, i più recenti L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi (2002); La casta (in collab. con S. Rizzo, 2007); Negri, froci, giudei & Co. L’eterna guerra contro l’altro (2009); Se muore il Sud (in collaborazione con S. Rizzo, 2013); Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli. La guerra infinita alla burocrazia (2014).
Marisa Paladino