Nel 1939 Fred Astaire lasciò la RKO per lavorare indipendentemente e ricercare nuove opportunità cinematografiche. La sua prima partner dopo Ginger Rogers fu la formidabile Eleanor Powell, considerata la più raffinata ballerina di tip tap della sua generazione, in Broadway Melody of 1940, in cui eseguirono una celebre coreografia sullo splendido pezzo di Cole Porter, Beguine the Beguine.
Successivamente ha realizzato due film con Rita Hayworth, attrice statunitense tra le più belle e seducenti donne della storia del cinema. Ricordiamo che Rita rimase nell’immaginario collettivo come la prorompente e tentatrice Gilda, personaggio portato con successo sullo schermo nell’omonimo film del 1946, ma che l’ha confinata nel ruolo stereotipato della pin-up offuscando le sue doti d’interprete. Il primo film You’ll Never Get Rich del 1941 ha catapultato la Hayword alla celebrità e fornì ad Astaire la sua prima opportunità di integrare gli idiomi della danza latino americana all’interno del suo stile, traendo vantaggio dal fatto che la Hayworth fosse una ballerina professionista di danze sudamericane. Il suo secondo film con la Hayworth, You Were Never Lovelier del 1942 fu ugualmente un gran successo. Successivamente comparve contrapposto al diciassettenne Joan Leslie in The Sky’s the Limit del 1943, ballando sul bancone del bar in una coreografia scura e travagliata. Fece altri due film sontuosi con partner Lucille Bremer diretti da Vincent Minnelli, il Fantasy che fu un fallimento ai botteghini, e Ziegfeld Follies nel 1946 in cui comparve in un memorabile duetto con Gene Kelly in The Babbit and the Bromide una canzone di Gershwin, il musical fu un enorme successo. Continuò a realizzare musical e diciamo che non si ritirò mai completamente dalla danza, si ricorda un suo ultimo ruolo alla veneranda età di 82 anni in Ghost Story di Perter Straub.
Astaire fu un ballerino virtuoso, capace di trasmettere audacia spensierata ed emozioni profonde. IL suo controllo tecnico ed il senso del ritmo erano sorprendenti. Le sue performance come ballerino erano apprezzate per via della sua eleganza, grazia, originalità e precisione. Egli attinse ispirazione da una varietà di influenze inclusi il tip tap, altri black rhythms e danza classica in modo da creare uno stile di danza unico e riconoscibile che ha influenzato fortemente l’American Smooth Sryle dei balli da sala e creò degli standard.
I suoi balli sono essenziali ma anche infinitamente ricchi di sfumature, Jerome Robbins, regista coreografo e ballerino statunitense che lavorò a Broadway, dirigendo West Side Story col quale vinse il premio Oscar come miglior regista nel 1962, ha affermato: “il modo di ballare di Fred Astaire sembra così semplice, così disarmante, ma la sottostruttura, il modo in cui imposta i passi, sopra o contro la musica è estremamente sorprendente e geniale”. Astaire osservò: “lavorare ai passi è un processo molto complicato, simile a quello di scrivere la musica…non deve esserci nemmeno un movimento superfluo”. Molti dei suoi balli erano costruiti intorno ad un’acrobazia, come danzare sui muri in Royal Wedding, o danzare con le sue ombre in Swing Time.
Il suo perfezionismo era leggendario; era insistente alle prove e riprendeva continuamente le coreografie. Vincente Minnelli affermò: “Fred è la persona più insicura del mondo…crede sempre di non esser stato bravo abbastanza”. Anche lo stesso Astaire affermava: “non ho mai fatto bene al 100%, ad ogni modo non è mai così male come io credo che sia”. Nonostante possedesse una voce leggera, era ammirato per la dizione e per il suo fraseggio raffinato; la grazia e l’eleganza tanto apprezzate nei suoi balli sembrano riflettersi nel suo modo di cantare, tanto da descriverlo come “il più performer di musical del mondo”.
Gabriella Spagnuolo