A Bologna la musica è verde. Quando un prato musicale viene coltivato da più istituzioni assieme, il risultato non può che deliziare l’udito. Sono Primizie a Chilometro zero quelle che germogliano al concorso Alberghini ma, per tutta la durata del concerto dei Vincitori, il carattere regionale del concorso non ci ha mai fatto rimpiangere sapori più esotici.
Ennesima dimostrazione – sebbene non ne servissero altre- che nonostante le avversità degli ultimi anni il terreno musicale qui è ancora molto fertile e i frutti ancora molto buoni.
L’Unione Reno Galliera – con la partnership della Fondazione Teatro Comunale Bologna, dei portali regionali di informazione e musica Radioemiliaromagna e Magazzini Sonori e della Fondazione Musica Insieme hanno collaborato per la realizzazione del premo Alberghini 2019, giunto alla quarta edizione.
L’obiettivo non è stato solo quello di incentivare giovani talenti ma di tramutare la passione per la musica in professione. I vincitori e i finalisti, infatti, saranno successivamente invitati ad esibirsi in concerti ed eventi organizzati dall’Unione Reno Galliera e segnalati alle direzioni artistiche di istituzioni musicali italiane ed estere.
A tal propsito, qual miglior esempio che quello Giuseppe Alberghini. Il musicista, nato a Pieve di Cento, è stato un violoncellista icononico per la sua generazione. Professionista affermato, primo violoncello del Teatro Metropolitan di New York e dell’Auditorium di Chicago, poteva vantarsi della sincera amicizia dei più grandi artisti della sua epoca, quali Enrico Caruso e Gabriele D’Annunzio. Così innamorato della musica da sposarne una delle voci più importanti della sua generazione: Alice Zeppilli.
Una storia di passione, talento, mestiere ed amore, sicuramente il miglior auspicio da porgere a questi giovani artisti. Gli undici musicisti che si sono esibiti Domenica 24 Marzo a Bologna sono stati selezionati tra oltre 260 partecipanti da una giuria di esperti. Quattro le classi di età ammesse: minori di 11, 18, 26 e – per la sola composizione – fino a 35 anni.
Al Foyer Rossini del Teatro Comunale di Bologna, sotto l’occhio attento del maestro Paolo Olmi si sono esibiti undici musicisti che, se definissimo giovani, faremmo torto certo al livello musicale del matinée felsineo.
E se ad inizio concerto un sorriso è scappato a veder entrare la piccola Elena Pajetti, di soli 9 anni e poco più alta del suo flauto, il suo Mozart ha subito chiarito che avremmo ascoltato ottima musica. Conferma che è arrivata poco più tardi dal ben più grande Alessandro Koebler -12 anni- esecutore di un Rondò op 16 di Chopin al fulmicotone.
Bravi Tutti. Ottime le chitarre del Trio Ligados e di Francesco Aquino. Intrigante il Flauto di Benedetta Polimeni e molto apprezzata la scelta del duo Rodella–Borghi di portare in scena la Sonatina per flauto e Clarinetto di Matteo Dal Maso. Ottimi i pianisti Riccardo Martinelli e Giuliano Tuccia, come l’Ensemble Under 14 “il Temporale” e il violinista Fausto Cigarini. Menzione d’onore al primo classificato nella categoria C – Archi Solisti al sedicenne Pietro Scimeni.
Undici esibizioni di livello e a chiamarli “giovani” gli faremmo torto. Ciò dimostra che un terreno così fertile aspetta solo di essere coltivato. Iniziative come queste sono una manna dal cielo, merito di tutti ma soprattutto dell’ideatore Cristiano Cremonini e di Belinda Gottardi, Presidente dell’Unione Reno Galliera, che hanno creduto in questa idea fin da principio. Abbiamo ascoltato ottimi musicisti, ognuno seguendo il proprio percorso di crescita, ma già in grado di emozionare un pubblico. Premi come l’Albeghini aiuterà ognuno di loro un domani a fare della musica un mestiere. E se qualcuno farà altro, lo farà meglio, lo farà con la musica nel cuore.
Ciro Scannapieco