Vermeer e la Musica “Giovane donna seduta al Virginale” 1670-72

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Questo quadro ha lo stesso titolo di un altro dipinto, del quale tra l’altro abbiamo già parlato, anche se più piccolo, più stretto e con una composizione più semplice c’è un uso della luce più che mai sofisticato.
Notiamo la luce che si posa sullo strumento e illumina le perle sul collo della dama, dando così un tiepido scintillio al muro sullo sfondo. Il ritratto attira l’attenzione sul viso della giovane e coinvolge lo spettatore nell’intimità della sua performance. Iil drappeggio giallo probabilmente fu aggiunto in un secondo momento dal Vermeer o da qualcun’altro.
E’ un quadro importante perché contiene l’idea di maggior concentrazione e anche per l’intimità che trasmette. E’ molto piccolo, intimo e semplice, non troviamo come negli altri dipinti gli accessori, i quadri sui muri, le finestre… in questo dipinto la scena si concentra su una donna seduta e nient’altro può distrarci da quell’immagine.
Ammiriamo il riflesso delle sue braccia reso in modo eccellente attraverso la luce che gioca sulla superficie dello strumento.
Questo dipinto pur concentrandosi sulla musica, conferma Vermeer come il più grande pittore della luce nell’arte occidentale.
La luce è così delicata e bella, non solo i riflessi ma anche i luccichiì lungo il contorno dello strumento, così come il barlume sullo sfondo. Vermeer è un maestro in questi delicati riflessi e gradazioni di toni sul fondo, e fa sì che il muro non si percepisce come uno spazio morto, bensì come uno spazio vivo che abbraccia la figura e lo strumento.
Studiando la musica guardando i dipinti contemporaneamente si può cominciare a concepirli non soltanto in modo visivo, ma immergendo tutti i sensi, in maniera da viverli in modo più profondo anziché osservarli solo come quadri appesi al muro. Dovremmo imparare tutti ad abitare i dipinti e diventare parte di loro.
Notiamo come l’idea del silenzio è il tema principale di Vermeer, anche quando i quadri ritraggono musica è pur sempre presente l’idea di silenzio e tranquillità che li avvolge.
Il grande Vermeer morì il 15/12/1675 a 43 anni per un infarto.
Fu uno dei più grandi pittori olandesi dell’età dell’oro, eppure la sua genialità fu riconosciuta solo due secoli dopo, nel 1860 grazie ad un critico francese, alla sua morte era povero, nonostante la ricchezza ostentata nei suoi dipinti. 

Gabriella Spagnuolo    

  

   

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