Il 16 dicembre 2018 al Teatro Verdi di Salerno un felice ritorno. Il prestigioso gruppo musicale Ensemble Voci Italiane costituito da artisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia affiancati al pianoforte dal maestro Ciro Visco, Accademico di Santa Ceclia, dopo l’acclamatissima esibizione nel 2016 nel Quadriportico del Duomo di Salerno, ritorna con questa data unica in Campania proponendo il suo apprezzatissimo repertorio della canzone classica napoletana rivisitato in chiave polifonica. Una sequenza di brani molto conosciuti, impreziositi da vocalità che hanno esaltato il legame di queste melodie con la matrice operistica, molte delle celebri canzone napoletane, infatti, sono state musicate da compositori del calibro di Donizetti, Mercadante, Rossini, Paisiello. Le trascrizione polifoniche dei brani sono state curate dal Maestro Visco, con le voci dei soprani Mascia Carrera, Patrizia Roberti, Maura Menghini e del mezzosoprano Antonella Carpuso, dei tenori Massimo Iannone e Massimiliano Tonsini, del baritono Massimo Simeoli e del basso Renato Vielmi che si sono alternate, in coro e da soliste, nella catturante sequenza interpretativa. La Palommella, canzone napoletana popolare anonima di metà del Settecento, ispirata da un’aria dall’opera buffa La Molinarella di Niccolò Piccinni, in esecuzione corale è il brano che ha aperto il concerto, splendido esempio di quella contaminazione tra musica colta e testi dialettali che diventavano vere e proprie canzoni “adottate” e cantate dal popolo.
A seguire I’ te vurria vasà, una pietra miliare della canzone partenopea, quindi le voci soliste di Antonella Carpuso e Patrizia Roberti hanno interpretato i brani La sposa de lo marinare e Me voglio fa na casa. A seguire Lu cardillo, ‘O marinariello, La Rosa ed in chiusura della prima parte la celebre Te voglio bene assaje, musicata da Gaetano Donizetti su versi di Raffaele Sacco. Il tempo scorre veloce, l’attesa dell’inizio di ogni brano è l’istante per catturare note e intonazioni di melodie amate, che compongono un immaginario musicale condiviso e patrimonio melodico tra i più apprezzati al mondo. La seconda parte dello spettacolo ha visto il gruppo impegnato coralmente con Palomm’ ‘e notte, Mmiez’ o grano, Napoli ca se ne va, Marechiaro, Silenzio cantatore, oltre due intermezzi di voce singola, la briosa Tarantella di Gioacchino Rossini interpretata dal soprano Mascia Carrera e Mandulinata a Napule con coro e voce solista del tenore Massimiliano Tonsini. Una serata ricca di emozioni che ha coinvolto il pubblico fino al gran finale di O sole mio, canzone vessillo di Napoli e dell’Italia nel mondo, musica di Ernesto di Capua e versi di Giovanni Capurro. Acclamazioni ed applausi scroscianti per l’Ensamble ed il Maestro Visco che hanno concesso il bis, intonando prima Funiculì Funiculà, canzone del 1880 con testo ispirato dall’inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio, poi richiamati in scena Volare, il grande successo di Domenico Modugno. L’emozionante viaggio nella canzone napoletana, accompagnati da questo gruppo vocale costituitosi nel 1995 grazie all’iniziativa dell’artista nocerino Massimo Iannone, si è concluso davvero, con un augurio per le imminenti festività natalizie, con il tradizionale canto Gloria in Excelsis Deo, sperando sempre che questo gruppo, che ha calcato i palcoscenici di mezzo mondo, abbia delle date di tournée per la città di Salerno.
Marisa Paladino