Il 3 agosto scorso, presso la Rocca dei Papi di Montefiascone, è stata inaugurata la mostra collettiva di arte contemporanea “Kataghèion – Gattabuia, dalle prigioni del pensiero all’arte ritrovata” promossa dalla dott.ssa Giuliana Ceso, presidente dell’Associazione Arte e Benessere di Bomarzo con il patrocino della regione Lazio. La cerimonia di apertura si è svolta alla presenza dell’assessore alla cultura del comune di Montefiascone, dott. Fabio Notazio, e del curatore della mostra Salvatore Enrico Anselmi.
L’esposizione resterà allestita fino al 19 agosto presso la Rocca dei Papi per essere poi spostata dal 23 agosto, dopo una breve sospensione dovuta a tempi tecnici, presso la Commenda dei SS. Giovanni e Vittore in Selva nella località Commenda (Montefiascone). La Rocca dei Papi ben si presta ad ospitare questa mostra il cui titolo greco Kataghéion – letteralmente sotto terra – viene tradotto per metonimia con l’espressione gergale “gattabuia”, facendo riferimento alle carceri papaline site nella Reggia voluta da papa Innocenzo III nel 1207.
Ancora una metonimia per passare dal concreto delle spesse mura regali, alle astratte prigioni del pensiero abbattute dagli artisti coinvolti nella realizzazione della mostra. Come la Rocca venne distrutta a poco a poco per dare vita a nuove imponenti fortezze i sei artisti – Massimo de Angelis, Evandro Muti, Luigi Riccioni, Maria Grazia Tata, Mara Van Wees, Maria Wòjcik – hanno rivendicato il diritto di pensare le proprie idee e di liberare la propria creatività attraverso l’uso arbitrario dei materiali, delle forme e dei colori in accostamenti che scardinano la gabbia dello spazio e del tempo. Il critico e storico dell’arte, Salvatore Enrico Anselmi, durante l’inaugurazione ha racchiuso il senso della mostra servendosi delle parole tratte da “L’homme revolté” di Albert Camus: «Che cos’è un uomo in rivolta? Un uomo che dice no. Ma se rifiuta, non rinuncia tuttavia: è anche un uomo che dice di sì, fin dal suo primo muoversi.», ciascun artista, in definitiva, si afferma gridando a suo modo il proprio rifiuto al conformismo ed all’omologazione. E il “NO” è ancora più visibile, sonoro e tangibile percorrendo e ripercorrendo gli spazi espositivi della mostra: le celle delle carceri papaline, vere Kataghéion, prigioni di uomini e di pensieri che trasudano la claustrofobia di chi è passato e non si è liberato. Ognuno degli artisti ha rievocato una catabasi e un anabasi espressa secondo il proprio stile e la propria creatività.
La mostra, ad ingresso gratuito, è aperta tutti i giorni dalle 17:30 alle 22:30, dal 2-19 presso la Rocca dei Papi e dal 23-30 presso la Commenda dei SS. Giovanni e Vittore in Selva.
Emma Amarilli Ascoli