Mercoledì 2 maggio alle ore 19,30 presso il Conservatorio Monteverdi di Bolzano (Sala Michelangeli) andrà in scena l’opera in atto unico “Don Giovanni o sia il Convitato di Pietra” di Giuseppe Gazzaniga su libretto di Giovanni Bertani. Si tratta di un’opera contemporanea al più celebre “Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart su testo di Lorenzo Da Ponte. “Il Convitato di Pietra” vide la sua prima esecuzione nel febbraio del 1787 presso il Teatro di Venezia e tra i suoi celebri interpreti si ricorda il tenore Antonio Baglioni nelle vesti di Don Ottavio, stesso ruolo che interpreterà a Praga nell’ottobre dello stesso anno per la versione mozartiana.
La produzione offerta dal Conservatorio vedrà la partecipazione di giovani allievi coordinati dai professori dell’Istituzione; il maestro Ennio Capece vestirà i panni del protagonista dell’opera Don Giovanni mentre gli altri interpreti saranno: Ola Tselinskaia (Donna Anna), Ling Wan (Donna Elvira), Yingh Zhao (Donna Ximena), Rocco Ila (Il Commendatore ), Sara Salvatori (Maturina), Tomoyuki Saijo (Pasquarello), Zhu Fengli (Biagio), Michele Lobianco (Lanterna), Liang Yaoqiang (Duca Ottavio). I solisti saranno accompagnati e sostenuti dal Coro del Conservatorio Monteverdi, diretto dalla Professoressa Elena Sartori, e dall’Ensemble strumentale “Monteverdi”, diretto dal Professor Paolo Zordano, al cembalo siederà Antonio Camponogare e la regia dell’opera sarà affidata a Christian Tomei.
L’opera di Gazzaniga e quella di Mozart presentano numerosi tratti in comune e, benché i temi letterari sulle sorti del Seduttore spagnolo e la loro messa in scena musicale non fossero nuovi al teatro sei-settecentesco, non si può escludere che tanto la musica del genio di Salisburgo quanto i versi di Da Ponte abbiano subito l’influenza dell’opera di Gazzaniga-Bertati, basti pensare all’aria “Povere Femmine” che il compositore veronese musica per Donna Elvira e che trova una perfetta parafrasi nell’aria “Vedrai carino se sei buonino” composta da Mozart per la giovane Zerlina.
“Il Convitato di Pietra” si apre con un Prologo, di cui purtroppo non è sopravvissuta la parte musicale, nel quale l’impresario Policastro si rivolge agli attori ed alle maestranze descrivendo l’opera che andranno a mettere in scena e dichiarando esplicitamente le fonti cui essa si ispira; abbiamo dunque conferma della diretta e prediletta ispirazione di Bertani per il testo spagnolo “El Burlador de Sevilla y covidado de piedrea” (1616) di Tirso de Molina, da cui sono ricavati i personaggi di Don Ottavio e Donna Anna, assenti nella versione di Molière “Don Juan ou le festin de pierre” (1665), altra fonte dichiara da cui invece è tratta la Figura di Donna Elvira. Questi stessi testi hanno ispirato anche Lorenzo Da Ponte che come il collega Bertani sceglie di rappresentare esplicitamente – in Molière è solo evocato- e all’inizio dell’opera – in Tirso Don Giovanni viene inseguito oltremare dal padre vendicatore- il turpe assassinio del Commendatore, fulcro centrale della vicenda che porterà Don Giovanni a confrontarsi con il suo peccato, vale a dire il disprezzo della vita, manifestato dalla dissolutezza delle sue avventure erotiche, e l’irrisione della morte, che si concretizza con l’invito a cena rivolto alla statua rappresentante il Commendatore.
La partitura orchestrale di Gazzaniga rispecchia i codici dell’opera comica, vi è una predilezione per l’aspetto melodico che per il canto si realizza improntando le arie allo stile espressivo e fuggendo dal virtuosismo fine a se stesso, mentre per l’orchestrazione si concretizza in una condotta spiccatamente teatrale e in una ben studiata distribuzione di arie, duetti e recitati che favorisce un naturale scorrimento dell’azione scenica.
Emma Amarilli Ascoli