Mozart nel secolo dei truffatori

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«È stato Wolfgang Amadeus Mozart, almeno per quanto riguarda le vendite, il miglior artista dell’anno 2016» così riportava la  rivista americana Billboard.
Sicuro è un dato sorprendente che uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l’umanità nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro (Wolfgang Hildesheimer uno dei suoi biografi), ma pur sempre un musicista settecentesco, sia così popolare, oggetto di culto, soggetto di film, colosso editoriale che produce un giro di affari incredibile con il suo repertorio universalmente apprezzato, ascoltato, cantato, eseguito, suonato, arrangiato, usato.
Mozart chi? Le verità del maestro Salieri è uno spettacolo di Vittorio Cielo che sfata e chiarisce attraverso il punto di vista dell’antagonista e contemporaneo, le varie leggende che si sono accumulate sul mitico enfant prodige.
L’autore attraverso uno studio durato anni, attingendo a documenti dell’epoca, pubblica nel 2006 MozArt – Truffe su un genio, parte di una trilogia sul secolo XVIII. La messinscena con un linguaggio arguto e garbato, analizza e ricostruisce con salti temporali, aneddoti e analisi del falso/vero, come sia avvenuta questa prima operazione di marketing, quando sia stata creata la “vittima romantica, il cristo rococò della musica”, perché questo gaudente, felice di esserlo, nella storia della pubblicità sia divenuto una figura monumentale. Ennio Coltorti che ha curato anche la regia, veste i lussuosi abiti di Antonio Salieri musicista eccezionale e ottimo insegnante (vedi Beethoven, Schubert, Liszt, Czerny), che, a torto, comunemente viene dipinto rivale del compositore salisburghese, accusato di plagio e perfino di averne causato la morte per avvelenamento, supposizione priva di qualunque fondamento storico riproposta da Peter Shaffer nel dramma Amadeus nel 1979 e poi dal regista Miloš Forman nel film omonimo. L’invidia alla base della sceneggiatura e la conseguente inimicizia tra i due compositori è inesistente, anche perché Salieri riscosse grande celebrità e ricchezza nel corso della sua lunga carriera (Mozart, invece, raggiunse l’apice della fama dopo la morte, guadagnando molto e sperperando molto). Inoltre, tra i suoi pupilli vi fu anche uno dei figli dello stesso Mozart, Franz Xaver Wolfgang. Salieri/Coltorti accompagnato da Monica Berni al flauto e Antonio di Pofi al pianoforte, ricompone la vita, la personalità, la carriera, i misteri, le debolezze, vizi e scandali dell’artista, non immune nella sua genialità, per esempio alla coprolalia, ai debiti, agli eccessi. I toni sono pacati, eleganti ma non di maniera, il ritmo andante e le verità sul grande divo offrono spunti di riflessione sulla natura dell’arte, sulla falsificazione della realtà creata ad hoc, sulla difficoltà di discernere, sulla storia acritica e superficiale. Interprete convincente, bella la scena di Zeno Craig.
A spettacolo finito, qui al Piccolo Bellini di Napoli, ci piace concludere con indulgenza: Mozart suonava come un dio, componeva come un dio, ma era un uomo.
Mozart Chi?, in scena dal 14 novembre 2017 al 19.

Dadadago

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